24/06/21

Al fianco della nuova combattente, Lucia Marzocca, moglie di Adil


"Mio marito era un combattente ed è rimasto in Italia solo per aiutare i suoi colleghi. Non si può morire in questo modo... 
Mio marito ha sempre dovuto combattere, fin dal primo giorno che ha messo piede in Italia...".
Ora, dice Lucia, combatterà lei perchè giustizia venga fatta contro l'assassinio di Adil.
Noi sosteniamo la sua forza, la sua determinazione perchè chi ha ucciso paghi - è un bruttissimo segnale che dopo tre giorni chi guidava il camion sia stato mandato agli arresti domiciliari nella sua casa; mentre - come ha detto Lucia - Adil tornerà nella sua casa, dai suoi figli ma in una bara.
Ma vogliamo che anche la polizia paghi; sempre presente in forza e pronta a caricare i lavoratori, come è successo in tanti altri presidi, cosa ha fatto per impedire che Adil venisse schiacciato.
Vogliamo che paghi il governo, lo Stato che alla richiesta di lavoro, di diritti dei lavoratori risponde mandando polizia, carabinieri, arrestando, denunciando, con i fogli di via, come a Piacenza - e c'è voluta la morte di Adil per avere un incontro al Ministero.
Lucia ci dice che le lacrime si devono trasformare in lotta, in una lotta che metta fine a questa società di sfruttamento e morte.

Nessun commento: