23/06/19

Dall'Aquila alla Francia tutte e tutti liber*

Oggi, nel 26° giorno di sciopero della fame, oltre 150 compagne e compagni si sono ritrovate/i davanti il carcere de L'Aquila in solidarietà con Anna, Silvia e Natascia, recluse nella sezione AS2, e di tutte le persone detenute. Interventi, cori e musica si sono susseguiti per circa 3h raccontando delle rivolte portate avanti da altri detenuti in altre carceri, delle diverse iniziative in solidarietà con le compagne e i compagni in sciopero della fame avvenute in varie città. Inoltre calorosi ringraziamenti per la partecipazione, attraverso le battiture delle donne detenute in 41bis nel carcere de L'Aquila, a cui si sono aggiunte le battiture di protesta dal 41 bis maschile. Dalle bocche di lupo sono stati vari i saluti dei detenuti in risposta al presidio.
Finito il presidio, un corteo spontaneo ha attraversato la città con volantini, striscioni e cori comunicando alle persone i motivi della lotta iniziata da Silvia e Anna e tutti i compagni e le compagne detenute che hanno intrapreso lo sciopero della fame.

TUTTE E TUTTI LIBERI


 
Vendredi 21 juin, nous sommes allés perturber Eataly, vitrine gastronomique du folklore italien dans le centre huppé de Paris.


Nous avons bloqué les entrées à l'aide de banderoles ("Feu aux prisons et aux tribunaux" et "Solidarité avec les anarchistes en grève de la faim en Italie") et la lettre de Silvia et Anna a été lue au mégaphone. Les banderoles étaient visibles par la suite sur un pont traversant la Seine, avant d'être retirées par la police fluviale, aussi prompte à intervenir que les employés zélés de Eataly.

De la France à l'Italie, tutte libere, tutti liberi !


Venerdi' 21 giugno, siamo andati a perturbare Eataly, vetrina gastronomica del folclore italiano nel centro fighetto di Parigi. Abbiamo bloccato le entrate con degli striscioni ("Fuoco alle prigioni e ai tribunali", "Solidarietà con gli anarchici in sciopero della fame in Italia") e la lettera di Silvia e Anna è stata letta al megafono. Gli striscioni sono poi stati messi su un ponte della Senna, prima di essere ritirati dalla polizia fluviale, pronti ad intervenire come gli impiegati zelanti di Eataly.

Dalla Francia all'Italia, tutte libere, tutti liberi!

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