Al di là delle bugie di Salvini che, dopo il Congresso sulla famiglia dei
fascio-populisti pienamente sostenuto proprio da Salvini, Fontana, Pillon,
ecc., aveva cercato di ridimensionare la questione del ddl Pillon, dicendo che
non era all'OdG in parlamento, ieri è cominciato eccome nella Commissione
Giustizia al Senato l’iter del disegno di legge voluto dalla Lega (e firmato da
cinque senatori 5S), con disagio ma non contrasto da parte del M5S.
La grande manifestazione di centomila donne
a Verona ha detto NO! E non deve assolutamente passare!
Il disegno
di legge che introduce l‘affido condiviso dei figli minori per i genitori
divorziati è un esplicito attacco alle donne.
Esso è
pienamente interno alle aberranti concezioni, posizioni politiche da moderno
medioevo, alle minacce familiste, di attacco all'aborto, ecc. già espresse in
varie occasioni, prima e all'atto della composizione del governo, in
particolare da Salvini, dal Ministro della famiglia, Fontana, e condivise dal
M5S.
Con questo
ddl alle donne, rese da questo Stato, da questi governi della borghesia, dai
padroni, sempre più subordinate, discriminate, dipendenti economicamente, con
condizioni di vita sempre più precarie, difficili, si vuole togliere anche
l'assegno di mantenimento, scaricando di fatto tutto sulle donne, anche
economicamente, il peso dei figli.
Un ddl che
di fatto è uno strumento per impedire il divorzio. Per condizionare fortemente nelle
scelte di libertà dai vincoli maritali le donne. Tante di più ora si troverebbero costrette a
sopportare la relazione, anche se brutta, opprimente, violenta, per paura di
non poter mantenere i figli.
Così come è una chiara azione antidivorzio l'istituzione della
figura del "mediatore". "I coniugi - dice il ddl - con figli
minori per ottenere la separazione dovranno essere, per legge, seguiti da un mediatore
familiare che sarà a pagamento, con tariffe fissate dal ministero della
Giustizia".
Ancora
soldi che tante donne avranno difficoltà a pagare, in una situazione assurda in
cui le donne dovrebbero pagare una figura istituzionale che ha il compito principale
di non fare divorziare.
Ipocritamente
in nome del pari diritto a tenere i figli, di un rapporto "equilibrato e
continuativo con entrambe le figure genitoriali", viene esaltata la
concezione patriarcale che concede all'uomo diritti sulle donne, sui figli, e
quasi niente doveri; nascondendo, tra l'altro, il fatto per cui l'affido dei
figli alle donne è anche frutto dell'intreccio di condizioni storiche che
continuno a scaricare sulle donne l'onere della famiglia, ma anche del
disinteresse della maggioranza degli uomini ad occuparsi dei figli.
E' facile
immaginare come ne approfitteranno molti uomini di questa rinnovata posizione,
per imporre alle donne le catene del rapporto matrimoniale, o le condizioni in
caso di separazione.
Ipocritamente
si parla di tutelare i diritti e interessi dei minori - "i figli avranno
due case, doppio domicilio e tempo, equamente diviso, tra mamma e papà. Ciò
significa che, salvo diversi accordi tra i genitori, i figli dovranno
trascorrere non meno di 12 giorni al mese, compresi i pernottamenti, sia con la
madre che con il padre,"garantendo il diritto dei figli di ricevere cura e
assistenza da entrambi i genitori, trascorrendo con ciascuno di essi quanto più
tempo possibile“ - ma in realtà i bambini/ragazzi vengono trattati come oggetti
di proprietà, a cui è negata una libera scelta di dove stare, con chi stare,
chi non volere, ecc. I bambini, così, non sono persone, con volontà, diritto di
decidere, dato che il ddl prevede con il “piano genitoriale“, un vero e proprio
progetto educativo che i genitori dovranno proporre, e in cui dovranno essere
indicati anche i tempi di frequentazione, i percorsi educativi e scolastici, le
vacanze...
Ma c'è un
altro punto della legge che ha un segno molto pericoloso e preoccupante che
agirebbe come strumento di ostacolo, repressione verso le donne che denunciano
violenze, maltrattamenti.
Si dice,
infatti, che un genitore che dipinge male l'altro, cercando di mettergli il
figlio o la figlia contro dovrà risarcire entrambi e potrebbe perdere anche la
responsabilità genitoriale". della serie: subisci e stai zitta, altrimenti
non solo paghi, ma ti verranno tolti i figli...
Non ci
vuole la zingara per prevedere che anche questo diventerebbe un via libera alle
violenze in famiglia da parte di uomini che si sentirebbero protetti dalla
legge.
Come
abbiamo detto, siamo all'evidente tentativo di riportare indietro le donne, a
50 anni fa, di cancellare la conquista soprattutto per le donne della legge sul
divorzio del dicembre del 1970.
QUESTO
DISEGNO DI LEGGE NON DEVE PASSARE!
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