02/04/19

Sulla presentazione a Bologna del libro di Anuradha Ghandy



In un clima impegnato e nello stesso tempo bello, caldo, si è tenuta il 29 marzo alle 20,30 a Bologna la presentazione, organizzata dalle compagne di Amazora presso "Armonie", del libro di Anuradha Ghandy "Tendenze filosofiche nel movimento femminista".
Le compagne avevano fatto un lavoro nei giorni precedenti di informazione dell'iniziativa.
Avevano poi per la serata preparato anche un momento di cameraderia, con buone pizze (una alla pugliese... in "omaggio" alla compagna del Mfpr che veniva da Taranto), dolci, vino, ecc.

L'incontro si è aperto e chiuso con due poesie dedicate alla dirigente del Partito Comunista dell'India Maoista, morta nell'aprile 2008: una, "Anuradha... sorriso di uragano" scritta dallo scrittore, poeta Varavara Rao, più volte incarcerato dal regime fascista indiano; l'altra "Non fermatevi a piangere alla mia lapide", scritta da un Anonimo.
Quindi ci è stata la presentazione del libro da parte della compagna del Mfpr. Un libro che, come è stato detto e come concepiva Anuradha Ghandy la battaglia teorica strettamente unita alla pratica rivoluzionaria, è come un "fucile in spalla" alle donne, contro i nemici delle masse popolari.
Ci si è soffermati su alcuni aspetti della critica alle varie tendenze del movimento femminista, per concludere che questa analisi/critica parla a noi, alla necessità anche nel nostro paese di far una "pulizia" delle tendenze sbagliate, piccolo borghesi presenti nel movimento femminista, perchè queste influiscono sulla strada da percorrere nella battaglia delle donne.

Dopo la presentazione, e partendo da spunti e riflessioni del libro, l'incontro è andato avanti ancora per molto tempo, con domande, interventi, dibattito, che hanno toccato vari aspetti: dal separatismo e sua differenza dalla necessaria organizzazione autonoma delle donne; alla questione dello Stato nel periodo di transizione; dalla differenza tra la guerra popolare, il ruolo in essa delle donne e l'esperienza del movimento delle donne kurde; dalla lotta alle concezioni e spesso pratica maschilista all'interno del sindacato di classe, dello stesso partito comunista rivoluzionario, alla strategia dell'intreccio lotta di classe e lotta di genere e della rivoluzione nella rivoluzione. ecc.
Alla fine, in particolare una compagna proletaria ha posto la necessità di costruire anche nella realtà di Bologna il movimento femminista proletario rivoluzionario.

Nei prossimi giorni pubblicheremo gran parte dell'incontro, grazie alla registrazione fatta da una compagna di Bologna.

Abbiamo detto, lasciandoci, che questo è un inizio. Dal dibattito è emersa la volontà di fare presentazioni anche di altri opuscoli pubblicati dal Mfpr e l'invito da parte della compagna del Mfpr ad un seminario estivo teorico sul femminismo proletario rivoluzionario e la lotta di posizioni nel movimento delle donne.   

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