Condividiamo e pubblichiamo il comunicato di donne in
lotta no austerity
Solidarietà alle operaie di
Italpizza! No allo sfruttamento! Difendiamo il diritto di sciopero!
Il Fronte di Lotta No Austerity
esprime la propria solidarietà alle operaie di Italpizza (Modena) che stanno
lottando per difendere i propri diritti. Si tratta di lavoratrici immigrate,
che sono state licenziate e sospese e poi reintegrate. Come denuncia il
sindacato che le organizza (Si.Cobas) nonostante l'avvenuto reintegro (per un
accordo tra sindacato e azienda a dicembre) “vengono tenute separate dalle altre
operaie e sottoposte a continue vessazioni e umiliazioni, come spazzare i tetti
a 20 metri
di altezza, spalare la neve nel parcheggio o pulire i bagni degli uomini,
derise e guardate a vista da un caporale dell'azienda. Sono inoltre arrivate
una pioggia di sanzioni disciplinari per chi ha partecipato alle iniziative
sindacali e la sospensione di due delegati, senza alcuna motivazione. È inoltre
palese la stretta su tutti i lavoratori, con l'introduzione del marcatempo nei
bagni”. Durante le azioni di sciopero che si sono succedute nei mesi di
dicembre e gennaio, il picchetto di sciopero è stato più volte caricato dalla
polizia.
Nell'esprimere il nostro sostegno a queste lavoratrici, non possiamo non denunciare l'ipocrisia dei rappresentanti del M5S (tra cui deputati e consiglieri…) che esprimono vicinanza alle lavoratrici e si dicono di voler farsi garanti dell'apertura di un tavolo di trattative nazionale: non si ricordano forse questi esponenti politici di aver recentemente votato e sostenuto un “Decreto sicurezza” (il famigerato “Decreto Salvini”) che prevede l'arresto fino a 4 anni per chi organizza picchetti di sciopero con blocco stradale come quello di Italpizza? Non possiamo inoltre non esprimere sdegno per le affermazioni di alcuni dirigenti sindacali (Uil) che hanno attaccato gli scioperanti nel momento in cui venivano caricati violentemente dalla polizia, dichiarando inutile e dannosa la loro protesta.
Siamo convinti che la lotta di queste lavoratrici, così come quella di tutti gli operai e le operaie che subiscono angherie e sfruttamento nei luoghi di lavoro, potrà vincere solo se si riuscirà ad allargare il fronte della mobilitazione e della solidarietà, se si riuscirà a coinvolgere un ampio numero di lavoratori e lavoratrici nella lotta e negli scioperi, superando le divisioni interne alla classe. Come dimostra la Francia, nessuna legge repressiva può stroncare una mobilitazione ampia e partecipata.
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