In Irlanda la violenza psicologica contro le donne è diventata un reato
Dal 1 gennaio 2019 è entrato in vigore il Domestic
Violence Act 2018
In
Irlanda l’abuso psicologico ed emotivo nelle relazioni di coppia è diventato
reato. Dal 1 gennaio del 2019 nel paese è entrato in vigore il Domestic Violence Act 2018, nato per
proteggere le vittime di “controllo coercitivo” in ambito domestico.
La
nuova legge, come spiega il ministro irlandese della Giustizia Charlie
Flanagan, “riconosce che l’effetto del controllo emotivo in una relazione
intima può essere nocivo per le vittime proprio quanto il sopruso fisico.
Questa nuova norma manda un messaggio preciso: la società non tollererà più la
violazione della fiducia commessa da un partner contro l’altro in un contesto
intimo”. Come si legge sull’Irish
Examiner, la pena arriva fino ai cinque anni.
È
altissimo il numero delle donne irlandesi che ha dichiarato di aver subito un
abuso psicologico da parte del compagno o del fidanzato. Nel 2014, una indagine
dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha dimostrato
che il 31 per cento delle donne è stata vittima di questo tipo di violenza, in
Irlanda.
L’organizzazione
che nel paese si occupa di offrire sostegno alle vittime di abusi domestici, Womwn’s Aid, ha apprezzato lo sforzo
del governo, ma ha sottolineato come sia necessario che vengano disposti fondi
adeguati per tribunali e forze dell’ordine affinché la legge sia davvero efficace.
Come ha spiegato la direttrice
di Women’s Aid Margaret
Martin, la legge deve essere in grado di “mettere le vittime e i loro figli al
sicuro” e il cambiamento deve essere repentino: “Ciò che è stato scritto sulla
carta deve essere messo in pratica e permettere così di proteggere in modo
efficiente chi subisce violenza domestica”.
Nella
nuova legge è specificato anche che le persone colpite da violenza domestica
potranno avvalersi più facilmente di servizi di supporto specialistici.
L’organizzazione, dal canto suo, assicura che monitorerà l’impatto della nuova
legislazione sulla vita delle vittime e promette una relazione per settembre
2019.
Martin
ha aggiunto anche che la legge è il risultato di anni di lotte e pressioni. Una
grande vittoria, a cui però deve seguire l’impegno del governo nello stanziare
le risorse necessarie per metterla in pratica.
Un
dato interessante della nuova legislazione è che essa è rivolta anche a quelle
donne vittime di violenza psicologica che non vivono sotto lo stesso tetto del
compagno. “Questo farà sì che anche le più giovani possano essere protette”, ha
specificato la direttrice di Women’s Aid.
Nel Domestic Violence Act 2018 si leggono
anche altre importanti misure per contrastare la violenza contro le donne. Tra
le più rilevanti la criminalizzazione dei matrimoni forzati e l’abrogazione
della legge che permetteva a minorenni di sposarsi.
Le donne vittime di violenza psicologica in Italia
Non
solo l’Irlanda. Anche in Italia il numero delle donne vittime di violenza
psicologica è alto. Secondo gli
ultimi dati Istat, il fenomeno è diffuso maggiormente tra
le donne più giovani (35 per cento per le 16-24enni rispetto a una media del
26,5 per cento) e tra le donne con titoli di studio medio alti (29,9 per cento
per le diplomate e 27,1 per le laureate per le laureate).
Anche
la collocazione geografica pesa sul dato: sono soprattutto le donne che vivono
al Sud e nelle Isole a subire abusi. Nel mirino della violenza domestica anche
le donne che non godono di buona salute (35,3 per cento) e quelle con
limitazioni nel condurre le attività quotidiane (31,4 per cento se gravi, 33,6
per cento non gravi).
Ma
rispetto alle italiane, nel nostro paese sono soprattutto le straniere a subire
violenza psicologica: il 34,5 per cento di quelle che vivono in Italia è
vittima di abusi di questo tipo. Di queste il 50 per cento sono marocchine,
seguite da moldave, cinesi, rumene e ucraine.
Nessun commento:
Posta un commento