Pubblichiamo alcune conclusioni delle compagne di Mensa Occupata
dell'assemblea del 19 aprile.
Il 4 maggio ricordiamo che in occasione del processo a Nadia
Lioce per la battitura, vi saranno presidi a L'Aquila e in contemporanea in
tante città. Ne elenchiamo alcune:
A TARANTO - A PALERMO - A RAVENNA vi saranno presidi e
iniziative al Tribunale
A BERGAMO si terrà un presidio dalle ore 12.30 alle ore 14.30
presso il piazzale degli alpini (lato stazione) a Bergamo.
A L'AQUILA saranno presenti anche rappresentanti del Mfpr e Srp
da Milano e da Taranto.
Sull'assemblea di Napoli abbiamo raccolto in un opuscolo tutti
gli interventi. Per richiederlo: mfpr.naz@gmail.com
DALLE CONCLUSIONI DELLE COMPAGNE DI MENSA OCCUPATA
Durante questa iniziativa sono state dette veramente tantissime
cose, tutte estremamente molto interessanti.
Sulle carceri, il problema del sovraffollamento è uno dei
problemi che maggiormente vengono vissuti dai detenuti.
Poggioreale è l'emblema del carcere qui in Campania, in quanto come diceva
Pietro la capienza del carcere è di 1500 detenuti, in realtà ce ne sono 3000, in condizioni
inumane, in una cella di 3
metri per 3, senza acqua calda, con i topi che ti
camminano sul letto, in condizioni sanitarie inesistenti. Molti ci hanno
raccontato proprio che il problema più sentito a Poggioreale è la sanità; molti
di loro con malattie anche terminali vengono lasciati marcire in carcere,
morire in carcere, senza la possibilità neanche di tornare dalle proprie
famiglie in punto di morte. Questa è la verità! Contro questa realtà i detenuti
lottano in tutte le carceri, con scioperi della fame, come quelli che ci sono
stati in questi mesi quando abbiamo organizzato i presidi, o attraverso delle
battiture.
Ed è proprio per delle battiture che da diversi mesi ormai si
sta svolgendo questo processo, ancora una volta a carico della compagna Nadia
Lioce. È difficile aggiungere qualcosa alle parole di Nadia.
Rispetto alla questione delle perquisizioni, proprio Pietro ci
parlava di come vengono effettuate, della disumanizzazione. I detenuti vengono
denudati deprivati della loro intimità, della loro affettività, non hanno più
alcun diritto sul proprio corpo. E’ uno di quei tanti soprusi che vengono
all'interno delle carceri.
E vorrei aggiungere un piccolo inciso rispetto alle detenute
donne: una volta entrate in carcere, una delle prime cose che succede è la
totale assenza del ciclo, vengono deprivate della propria femminilità, del
proprio corpo, dell'affettività. Queste sono cose di cui spesso non si parla ma
tutto questo fa parte di questo mostro che è il carcere e contro cui dobbiamo
lottare perché è veramente disumano. Non ci sono altre parole e tutto ciò diventa
veramente estremo quando queste persone sono recluse in 41 bis.
L’obiettivo di questo genere di assemblee, iniziative è proprio
quello di unire le varie voci, le varie realtà, che subiscono quotidianamente
la repressione. Noi parliamo fondamentalmente di repressione a 360°: Si parla
di repressione nell’assemblea dell’hacklab dove da anni si occupano per esempio
di una repressione che ha un aspetto più prettamente informatico. Si parla di
repressione anche con delle iniziative di piazza, magari organizzate dalle
palestre popolari, che sono fondamentalmente delle iniziative di
riappropriazione di spazi, che quotidianamente provano a sottrarci, ecc.
iniziative contro un sistema che a 360° prova a reprimere quotidianamente, per
arrivare poi alla questione carceraria, che, come si è detto più volte è
l’apice di questo sistema repressivo. E anche in questo caso l’intento è sempre
quello di unire le varie lotte, unire le lotte dei compagni, come Nadia Lioce,
che possono un esempio estremamente importante, non soltanto per i compagni che
si trovano in carcere e per i compagni che si trovano fuori, ma un esempio a
non fermarsi davanti alle difficoltà mai, perché per l’appunto, come notava lo
stesso Pietro prima, lei non si ferma davanti a niente, l’unico modo per
fermarla sarebbe ammazzarla, ma fortunatamente lei continua a combattere,
quindi è un esempio molto importante anche per quei detenuti che vengono
definiti comuni, che però sono comunque vittime di una repressione che
fondamentalmente è politica perché è una repressione di classe, la repressione
di una classe su un’altra detto molto semplicemente.
Quindi concludo ringraziando tutte le varie realtà che sono
intervenute stasera, che magari in altre circostanze non si sarebbero mai
ritrovate allo stesso tavolo a discutere di queste tematiche, che invece al
contrario ci uniscono. Quindi ringraziamo tutti per il contributo che hanno
dato, che è importantissimo.
Concludo ricordando i vari appuntamenti che ci sono e che
servono a continuare a portare avanti questo tipo di ragionamento.
Il 4 maggio, giorno ci sarà l’udienza per Nadia Lioce, e ci
saranno iniziative in tutta Italia, oltre che fuori il tribunale dell’Aquila; e
poi infine il 10 maggio, giornata durante la quale faremo un presidio fuori dal
carcere di Poggioreale, per denunciare fondamentalmente gli abusi della cella
zero e per sostenere i detenuti che continuano a vivere quotidianamente quella
realtà.
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