La feccia anti abortista impesta anche i muri di Genova.
Il sindaco della coalizione di centro-destra composta da Lega
Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Direzione Italia,
rifiuta di rimuoverlo come successo a Roma.
L'area fetida del nuovo governo fascio-populista che si prepara
fa tornare la feccia antiabortista.
Nel 40° anniversario della Legge 194 queste nere avvisaglie non
sono a caso, preannunciano una ripresa dell'attacco al diritto d'aborto, a cui
il movimento delle donne saprà ben rispondere.
Questi manifesti vanno tolti comunque! O li tolgono i sindaci o
li strappiamo noi!
MFPR
Manifesto anti aborto a Genova, Bucci: "C'è libertà di espressione"
mercoledì 16 maggio 2018
GENOVA - "C'è la libertà di pensiero e di espressione in
Italia, cosa che talvolta a me negano, ma andiamo avanti lo stesso, c'è la
libertà, quindi non mi sembra il caso che noi interveniamo su queste
cose". Il sindaco di Genova Marco Bucci fa sapere che l'amministrazione
comunale non ha alcuna intenzione di intervenire in merito al cartellone
pubblicitario anti-aborto dell'associazione ProVita che ha fatto scoppiare
tante polemiche in città.
Dopo la levata di scudi di Pd e Cgil, che già ieri avevano
chiesto l'intervento del garante dell'infanzia e del difensore civico e
criticato il contenuto del manifesto, oggi su Change.org il comitato "Lo
decido io" ha lanciato una petizione per chiedere al sindaco di far
rimuovere il manifesto.
Nelle ultime ore, sul tema, si sono espresse anche Forza Nuova e
Lega. Il movimento di estrema destra, che in passato è stato più volte
associato a ProVita, ha invitato a prendere esempio "da chi non accetta
sudditanze alle lobbies abortiste e antipopolari di Bruxelles" e invita la
Cgil "a preoccuparsi della difesa dei diritti delle madri piuttosto che a
rimuovere un manifesto".
Mentre la Lega, con la presidente della commissione Pari
opportunità in Comune Francesca Corso afferma di non capire "dove stia
l'offesa nell'affiggere un manifesto che oltretutto non dichiara nulla di
falso, preso atto dell'evidente messaggio di invito alla riflessione prima di
compiere un gesto estremo come quello dell'aborto".
Interviene anche l'associazione Luca Coscioni: "Rispettiamo
la libertà di pensiero, ma la legge italiana sull'aborto ha rappresentato una
riforma irreversibile ratificata dal volere popolare - dicono Filomena Gallo
segretario dell'associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini ginecologa e
membro di direzione della stessa associazione e Anna Pompili, fondatrice di Amica
(Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto) - prova ne è il fatto
che in 40 anni nessun governo ha provato a cancellarla e la Corte
Costituzionale, che spesso vede arrivare nuovi incidenti di costituzionalità,
conferma il dettato senza modifiche".
Le due associazioni riportano anche un dato ricavato dal
ministero della Salute: in Liguria i ginecologi ospedalieri sono 87 di cui il
63.5% obiettori. Infine denunciano quelle che definiscono "le tre bugie
sull'aborto diffuse da ProVita", che nei suoi documenti parla di
complicazioni fisiche legate alle interruzioni di gravidanza, della
correlazione, smentita dall'organizzazione mondiale per la sanità, tra aborto
volontario e problemi di salute mentale delle donne e la "sindrome
post-aborto", che allo stato attuale non è riconosciuta da alcuna società
scientifica.
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