19/05/18

INDIETRO NON TORNIAMO! ABBIAMO TANTO ANCORA DA LOTTARE




INDIETRO NON TORNIAMO! ABBIAMO TANTO ANCORA DA LOTTARE
PER DIFENDERE IL DIRITTO D'ABORTO, PER CAMBIARE LA NOSTRA VITA!

Il 22 maggio ricorre il  40° dall’approvazione della L.194. Una legge frutto di anni di straordinaria mobilitazione e lotta delle donne. Fu certamente una vittoria parziale, tanto che alla vigilia e in seguito alla sua approvazione, il movimento delle donne denunciò fortemente il compromesso che sul corpo delle donne fu commesso - consentendo l'obiezione di coscienza ai medici, le condizioni limitative e il percorso a cui si dovevano sottoporre le donne - rispetto alle parole d’ordine chiare del movimento: CONTRACCETIVI PER NON ABORTIRE- ABORTO LIBERO PER NON MORIRE.
Uno straordinario movimento delle donne che denunciò fortemente l’ipocrisia, l’odiosa oppressione di Stato, dei governi, del Vaticano che punivano le donne costrette a ricorrere all’aborto clandestino.
La battaglia per l'aborto fu una battaglia di classe: perché erano soprattutto le proletarie che erano costrette a fare l'aborto con metodi e in condizioni terribili che procuravano mutilazioni, atroci sofferenze, sino alla morte.

In questi anni sia nel nostro paese sia in Europa e nel mondo insieme al peggioramento della possibilità di abortire, sta emergendo un nuovo attacco al diritto d'aborto, con nuove leggi restrittive che colpiscono ancora una volta la maggioranza delle donne, ragazze delle masse popolari, e in particolare le migranti, costringendo le donne a interventi pericolosissimi per la salute e la vita stessa. In Spagna lo hanno denunciato fortemente le donne in lotta contro il progetto di legge Gallardon, che hanno giustamente gridato “le ricche abortiscono, le povere muoiono”. Tutto questo si accompagna a sporche campagne sia istituzionali sia della destra-fascisti-integralisti di virulenta propaganda, e spesso iniziative, anti abortiste, contro le donne.

Nel nostro paese va avanti sempre più l'aumento dell’obiezione di coscienza che in intere regioni rende impossibile il ricorso all’IVG e determina il fenomeno del pendolarismo in altre regioni o addirittura il ritorno dell'aborto “fai da te”. L'obiezione di coscienza raggiunge oggi una media nazionale del 70% con interi reparti, soprattutto al sud Italia, in cui la totalità dei medici è obiettore; nello stesso tempo la politica del governo, delle Regioni sta portando al taglio di strutture ospedaliere e soprattutto proprio dei reparti in cui si poteva praticare l'aborto.
Ma a questo, anche in Italia, si accompagna una ripresa di oscene campagne di “condanna delle donne che abortiscono”.

La questione della libertà di scelta delle donne in tema di maternità e gli attacchi ripetuti ad essa alludono sempre alla libertà di scelta delle donne in ogni ambito della vita. E' questo che fa paura. E per questo, a fronte di una ripresa grande del movimento delle donne, ora spandono a piene mani un humus reazionario, concezioni oscurantiste che vogliono ricacciare le donne in un Moderno Medioevo, e che portano all’aumento delle violenze contro le donne, sino alle uccisioni.
Lo vediamo in questi giorni con lo striscione alla Casa internazionale delle donne di Roma dei neonazi di FN “194, strage di stato” e i manifesti dei pro life di Citizen Go, comparsi sempre a Roma: “l’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”; come i manifesti di Casa pound a Genova, difesi dal sindaco di centro-destra. Si tratta di pericolosi prodromi di un forte attacco al diritto d’aborto che il prossimo governo fascio-leghista favorirà, come già preannuncia. Attacco funzionale in una fase di crisi, di tagli a servizi in cui per prime le donne vengono ricacciate a casa, sia perché sono le prime ad essere licenziate, sia perché si scarica su di esse il ruolo di “supplente” dei servizi di cura sempre più carenti.
Per questo oggi – in cui anche femministe borghesi, donne delle istituzioni, stampa, televisione, parleranno di difesa della L.194 – noi diciamo, invece, che si tratta di difesa e miglioramento del diritto d’aborto con in primis l'eliminazione dell'obiezione di coscienza, di difesa delle condizioni di vita generali delle donne più sfruttate e oppresse, di difesa della libertà di scelta.

SIAMO PRONTE ALLA LOTTA! CONTRO GOVERNO, STATO, FASCISTI-SESSISTI! CONTRO L'INTERO SISTEMA SOCIALE BORGHESE!

Movimento femminista proletario rivoluzionario 

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