05/05/18

India, 4 maggio - Sciopero e sabotaggi contro il massacro di Gadchiroli, ma anche un altro orribile stupro in Chatra, sotto la stazione di polizia.


Sciopero e sabotaggi nel Telengana il 4 maggio, dove i maoisti hanno fatto saltare in aria un canale sotterraneo sull'autostrada Bhadradri-Kothagudem per protestare contro l'Operazione Samadhan, un'operazione di repressione brutale da parte dello Stato contro gli Adivasi, in cui sono state trucidate molte, giovanissime compagne. Nei manifesti affissi nel villaggio di Gogubaka, i ribelli maoisti hanno affermato che sia il governo Telangana che quello dell'Andhra Pradesh stanno schiacciando in maniera feroce le lotte popolari per i diritti democratici.


Ma il 4 maggio l'India è stata scossa anche da un nuovo, orribile episodio di stupro di gruppo: una sedicenne è stata violentata da un branco nello Stato di Jharkhand e poi, poco tempo dopo, bruciata viva davanti ai genitori.
La violenza è avvenuta nel villaggio di Rajakendua, nel distretto di Chatra, sotto la stazione di polizia. Quattro giovani hanno sequestrato la ragazza vicino a casa sua e poi l'hanno stuprata. Condannati dal consiglio del villaggio a pagare una misera multa di 625 euro, i quattro si sono anche infuriati. Sono andati a casa della ragazza, hanno malmenato i genitori e poi l'hanno bruciata viva.



I continui, agghiaccianti stupri contro bambine e ragazze sono spesso coperti, quando non direttamente praticati, da polizia, autorità religiose e politiche, come nel caso dell'assassinio della piccola nomade musulmana Asifa, di 8 anni, da parte di un branco formato da avvocati e poliziotti e guidato da un religioso Indù. Per proteggere il branco si sono mobilitati potenti leader locali e questo ha provocato una nuova ondata di rivolte popolari.


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