Quando la questione di genere diventa una questione politica e sociale interna alla contraddizione capitale-lavoro OTTO MARZO CONTRO IL MODELLO-MARCHIONNE: NOI CI SAREMO ! Perché siamo di fronte non solo ad un gravissimo episodio di repressione antisindacale ma sopratutto ad una ‘mirata repressione di genere’: un vero e proprio oltraggio alla ricorrenza internazionale dell’Otto marzo ed alla libertà di espressione delle donne!
La vicenda è relativa allo sciopero di 3 ore dello scorso 8 marzo al reparto-confino WCL di Nola ed alla concomitante assemblea del Comitato Mogli Operai in occasione della giornata internazionale della donna dove le operaie FCA di Pomigliano e Nola denunciarono pubblicamente il modello-Marchionne “prefigurante il dominio del capitale sul lavoro e la trasformazione in tal senso dell’intera società con la progressiva eliminazione della democrazia sindacale e politica e dei diritti dei lavoratori, nonché di quelli sociali, civili e costituzionali”: info www.comitatomoglioperai.it
I fatti: all’indomani dell’8 Marzo la FCA cambiò senza motivazione i turni di Antonietta e Carmela
(entrambe operaie Fiat con 27 anni di anzianità e da 8 anni trasferite a Nola, iscritte a Slai cobas ed attiviste del Comitato Mogli Operai), esponendole a seri problemi familiari nonché a quelli relativi allo spostamento casa-lavoro per l’inesistenza di servizi di trasporto pubblico e aziendali tra residenza e posto di lavoro. L’intento repressivo è evidenziato dal fatto che in questi anni l’azienda ha sempre adottato l’accoppiamento per lo stesso turno di addetti ed addette automuniti con quelli sprovvisti o impediti all’utilizzo di propri mezzi di trasporto come nel caso di Antonietta e Carmela. Il provvedimento viola inoltre lo stesso Contratto di Lavoro di FCA che testualmente recita: “E’ condivisa la volontà di riconoscere ampia attenzione ai problemi degli spostamenti casa-lavoro che hanno rilevanti effetti sull’equilibrio complessivo del benessere del lavoratore e sulla possibilità di conciliare esigenze e tempo di vita e di lavoro”.
Il 20 giugno, al tribunale di Nola, si terrà la causa di Antonietta e Carmela contro la FCA di Pomigliano, denunciata per repressione di genere ed antisindacale: un contenzioso senza precedenti giuridici dall’alto valore simbolico perché vede le donne operaie ed il loro Otto marzo scontrarsi col modello-Marchionne.
Le implicazioni politiche, sociali e culturali sono evidenti, come evidente è lo scontro tra chi oggi vorrebbe riportarci tutti, uomini e donne, indietro di 100 anni, sottoponendoci alla moderna schiavitù economica, e chi vuole riorganizzare le ragioni dei lavoratori e far ‘pesare’ nuovamente la classe operaia perché quando si abbassa la democrazia nei luoghi di lavoro si abbassano anche i diritti sociali e quelli civili.
Oggi che le multinazionali (col gruppo Fiat Chrysler a fare da ‘apripista’ in Italia, USA ed Europa) esercitano una forte influenza extraparlamentare sugli Stati e sulle istituzioni globali attraverso il divide et impera per il controllo sociale inducendo razzismo e frammentazione contrattuale ed elementi funzionali di contrapposizione generazionale, sociale e di genere; oggi che la mercificazione dei diritti dei lavoratori e dei diritti sociali sta producendo conseguenze ancora più devastanti sulla condizione delle donne italiane ed immigrate costrette a pagare giorno dopo giorno prezzi sempre più alti nella moderna società capitalistica:
La vicenda è relativa allo sciopero di 3 ore dello scorso 8 marzo al reparto-confino WCL di Nola ed alla concomitante assemblea del Comitato Mogli Operai in occasione della giornata internazionale della donna dove le operaie FCA di Pomigliano e Nola denunciarono pubblicamente il modello-Marchionne “prefigurante il dominio del capitale sul lavoro e la trasformazione in tal senso dell’intera società con la progressiva eliminazione della democrazia sindacale e politica e dei diritti dei lavoratori, nonché di quelli sociali, civili e costituzionali”: info www.comitatomoglioperai.it
I fatti: all’indomani dell’8 Marzo la FCA cambiò senza motivazione i turni di Antonietta e Carmela
(entrambe operaie Fiat con 27 anni di anzianità e da 8 anni trasferite a Nola, iscritte a Slai cobas ed attiviste del Comitato Mogli Operai), esponendole a seri problemi familiari nonché a quelli relativi allo spostamento casa-lavoro per l’inesistenza di servizi di trasporto pubblico e aziendali tra residenza e posto di lavoro. L’intento repressivo è evidenziato dal fatto che in questi anni l’azienda ha sempre adottato l’accoppiamento per lo stesso turno di addetti ed addette automuniti con quelli sprovvisti o impediti all’utilizzo di propri mezzi di trasporto come nel caso di Antonietta e Carmela. Il provvedimento viola inoltre lo stesso Contratto di Lavoro di FCA che testualmente recita: “E’ condivisa la volontà di riconoscere ampia attenzione ai problemi degli spostamenti casa-lavoro che hanno rilevanti effetti sull’equilibrio complessivo del benessere del lavoratore e sulla possibilità di conciliare esigenze e tempo di vita e di lavoro”.
Il 20 giugno, al tribunale di Nola, si terrà la causa di Antonietta e Carmela contro la FCA di Pomigliano, denunciata per repressione di genere ed antisindacale: un contenzioso senza precedenti giuridici dall’alto valore simbolico perché vede le donne operaie ed il loro Otto marzo scontrarsi col modello-Marchionne.
Le implicazioni politiche, sociali e culturali sono evidenti, come evidente è lo scontro tra chi oggi vorrebbe riportarci tutti, uomini e donne, indietro di 100 anni, sottoponendoci alla moderna schiavitù economica, e chi vuole riorganizzare le ragioni dei lavoratori e far ‘pesare’ nuovamente la classe operaia perché quando si abbassa la democrazia nei luoghi di lavoro si abbassano anche i diritti sociali e quelli civili.
Oggi che le multinazionali (col gruppo Fiat Chrysler a fare da ‘apripista’ in Italia, USA ed Europa) esercitano una forte influenza extraparlamentare sugli Stati e sulle istituzioni globali attraverso il divide et impera per il controllo sociale inducendo razzismo e frammentazione contrattuale ed elementi funzionali di contrapposizione generazionale, sociale e di genere; oggi che la mercificazione dei diritti dei lavoratori e dei diritti sociali sta producendo conseguenze ancora più devastanti sulla condizione delle donne italiane ed immigrate costrette a pagare giorno dopo giorno prezzi sempre più alti nella moderna società capitalistica:
NOI CI SAREMO !
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