Ancora un femminicidio annunciato in Abruzzo. La donna aveva sporto 2 denunce contro il suo stalker, ex investigatore privato che dopo averla sgozzata si è impiccato.
Teramo, 22 giugno 2017 - Sgozzata davanti all’ospedale. Uccisa dall’uomo che la perseguitava e che lei aveva già denunciato due volte. È morta così l’oncologa Ester Pasqualoni, 53 anni, separata, due figli, una ragazza di 15 e un ragazzo di 17 anni, trovata con la gola squarciata nel parcheggio dell’ospedale Sant’Omero Val Vibrata di Teramo.
Sono passate da poco le 16 quando la specialista esce dall’ospedale nel quale ha appena terminato il turno di lavoro. È un medico noto, dirigente di oncologia, responsabile del day hospital per gli ammalati di cancro. Si dirige verso il parcheggio, deve tornare a casa dai figli, a Roseto degli Abruzzi.
In pochi attimi scatta l’agguato: un uomo arrivato con una utilitaria bianca, forse una Peugeot 205. Una breve discussione, poi l’aggressore la colpisce alla gola e al petto con un coltello e si dilegua. Pochi minuti dopo un medico del pronto soccorso, Piergiorgio Casaccia, raggiunge il luogo del crimine, e si china sopra il corpo della dottoressa riverso a terra: "È morta tra le mie braccia – dice – ero in servizio quando mi hanno avvisato e sono corso. Era in un lago di sangue, ormai non c’era più nulla da fare".
Arrivano i carabinieri e inizia la caccia all’uomo. In tempi recenti, la dottoressa aveva sporto due distinte denunce contro uno stalker. Uno spasimante che lei aveva più volte respinto la sottoponeva a una pressione asfissiante.
Nell’ospedale Sant’Omero c’è tanta commozione e dolore. Il manager della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, arriva sul posto e commenta a caldo: "È un fatto tragico e straziante – dice – Ester era una persona solare, che viveva e lavorava per salvare la vita degli altri. E oggi è stata così barbaramente trucidata in un parcheggio".
I carabinieri del reparto operativo di Teramo si mettono subito sulle tracce del killer: "Abbiamo idea di chi possa essere l’omicida e lo stiamo cercando». Alla domanda se possa trattarsi dello stalker così replicano: "Molto probabilmente è una persona che dava fastidio alla vittima". Si visionano letelecamere della zona per accertarsi se l’aggressore sia davvero fuggito a bordo dell’utilitaria bianca segnalata. Al vaglio degli inquirenti anche le cartelle cliniche di qualche paziente e i tabulati telefonici, per verificare che non si tratti di una vendetta di natura, per così dire, professionale, riconducibile ai casi ospedalieri trattati. Ma la pista viene rapidamente scartata.
Enorme l’impressione che si riversa sul web. "Aveva presentato due denunce contro il suo stalker, ma erano state entrambe archiviate dice Caterina Longo, avvocato e consulente del medico assassinato. E su Facebook aggiunge: "Quante volte sedute a ragionare di quell’uomo. Quel maledetto che ti perseguitava, e non sono riuscita a risolverti questa cosa e me lo porterò dentro tutta la vita, ti voglio bene. Donna e amica speciale". Wilma Cambedda scrive: "Un’altra vittima di questo Stato che non tutela gli onesti, ma solo i criminali".
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