Il lavoro alla Pasquinelli,dove dovremmo fare la selezione della
"differenziata") è
nettamente cresciuto rispetto ai mesi precedenti in cui ci si
rammaricava che non arrivava materiale, ma questo non ha portato ad
una soluzione perchè ancora una volta per i rifiuti che arrivano non
parliamo di differenziata bensì di Multi materiale per di più
sporco. Ci sono i silos pieni di questo multi materiale che nel giro
di due giorni se ne va in putrefazione, quindi lascio a voi
immaginare come va lavorato quel materiale che è stato fermo lì.
Per di più si è chiesto che nello scarto della differenziata non ci
debbano stare quei sacchetti puzzolenti di organici o quei bustoni
neri che non si sa quello che si trova dentro - magari ci sono cani,
gatti e altri tipi di animali morti - ma per risolvere questo
problema si è pensato bene di far rimuovere quei sacchetti dal
nastro trasportatore. Quindi in questo caso la lavoratrice che
toglie
la carta, il celofan e la plastica deve anche togliere quelle buste
e
buttarle dalla finestra negli appositi cassonetti. In più, nel
frattempo, poiché il macchinario dell'alluminio è rotto da più di
due mesi. Che si fa? Noi dobbiamo togliere anche l'alluminio e
metterlo in un cartone. In più ci sono gli indumenti che
naturalmente non è scarto della differenziata, pannoloni ecc., ecc.,
e ancora una volta noi dobbiamo togliere tutto a mano per
far sì che non arrivi nella pressa di scarto. Nel frattempo tutto
questo porta ad un notevole rallentamento della produzione, altro
che
aumento della produzione come chiede l'Amiu.
Ma uno dei fatti più gravi che si è
verificato nei giorni scorsi e stato la presenza di amianto sul
nastro, in uno di quei bustoni neri c'era amianto e aprendolo
sappiamo bene il pericolo che la lavoratrice ha subito perchè le
fibre di amianto si sono sparse nell'aria. Ma a questo punto
voglio
precisare che la prossima volta che accade un fatto del genere le
lavoratrici abbandoneranno il posto di lavoro con apposite denunce
secondo l'art. 44 del T.U. 81/08.
Quindi come si capisce chi ci rimette
è
sempre e solo la lavoratrice perchè quando c'è da coprire Amiu e
Comune siamo tutti una famiglia e ci dobbiamo dare una mano a
vicenda, quando è la lavoratrice a chiedere i propri diritti,
facciamo famiglia a parte, perchè non vengono riconosciuti i
nostri
diritti; come nel non voler rivedere il contratto perchè per la
mansione che svolgiamo siamo comunque sottopagati, non abbiamo
diritto ad un premio di produzione sebbene sia un lavoro in cui
conta
la produttività, senza parlare della mansione dei mulettisti che
svolgono doppio lavoro senza che questo venga riconosciuto.
A tutto questo vogliamo aggiungere la
mancanza di organico. Attualmente lavoriamo in 2 turni e siamo in
10
per turno (se va tutto bene, e non ci sono malati, lav. In
malattia,
infortunio, 104...) quando, per le varie mansioni che facciamo, ne
dovremmo essere 18. E' arrivato il momento di pensare seriamente
ad
un incremento e all'introduzione del terzo turno con personale
formato, perchè non osiamo immaginare cosa succederà nei mesi di
luglio e agosto con il caldo e con tutte quelle ville nelle zone
di
Lama, San Vito chiuse in inverno.
Questa è la realtà della Pasquinelli.
Senza precisare che ancora non abbiamo nessuna certezza per il
nostro
futuro.
Le lavoratrici slai cobas èer il
sindacato di classe della
Pasquinelli- Taranto
TA. 7.6.14
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