Ieri 13 Giugno alle 19 dopo 7 interminabili anni si è concluso a Taranto
il secondo processo per stupro di Carmela, la ragazzina suicidata ad
appena 13 anni, stuprata 2 volte da 6 uomini - di cui 3 minorenni
all'epoca dei fatti, che con una sentenza oscena di messa in prova ai
servizi sociali, non hanno fatto neanche un giorno di carcere e sono
liberi.
Ieri la sentenza riguardava i tre uomini adulti. Filippo Landro e
Salvatore Costanzo sono stati condannati rispettivamente a 9 anni e 6
mesi e 10 anni - il PM aveva chiesto per entrambi 7 anni; invece il
terzo, Massimo Carnevale, è stato assolto con formula dubitativa.
Ma c'è poco da avere dubbi! Nelle passate udienze, proprio lui,
"disturbato" dalle presenza di donne del Mfpr di Taranto che da 7 anni
chiedono giustizia e verità, insieme al padre di Carmela, aveva tentato
di far spostare il processo e recentemente il suo legale ha denunciato
le esponenti del MFPR per le loro iniziative sotto il tribunale (per cui
è tuttora in corso un'inchiesta).
Noi donne dell MFPR ieri siamo state tutto il giorno in presidio al
Tribunale, scontrandoci anche con l'avvocato di Carnevale e attaccando
pubblicamente lo stesso stupratore che si è dovuto far difendere da
poliziotti e carabinieri.
Noi riteniamo vergognosa questa assoluzione, vergognoso l'atteggiamento degli avvocati.
Rispetto alle sentenze di condanne, pur valutando positivamente che il
giudice ha dato più anni di quelli chiesti dal PM, come sempre anche
queste condanne risultano assolutamente inadeguate, sproporzionate,
gridano "ingiustizia!" rispetto alla distruzione di una vita che lo
stupro provoca e ha provocato nel caso di Carmela fino alla morte.
La Magistratura in tutti questi lunghi anni ha mostrato ampiamente la
sua funzione di rotella della società borghese, maschilista, di classe,
basata su un'ingiustizia sistemica, in particolare quando si tratta di
stupri, violenze, uccisioni contro le donne; una magistratura che fa
essa stessa violenza, che fa passare le donne, ragazzine da vittime a
"provocatrici di stupro", che anche quando cerca di fare un processo
normale, tratta questi gravi reati contro le donne, che "uccidono" sia
fisicamente che moralmente, al pari di un processo per lesioni...
Nello stesso tempo, le responsabilità del suicidio di Carmela sono da
ricercare anche nelle Istituzioni (forze dell'ordine, tribunale dei
minori, servizi sociali, comunità); come abbiamo denunciato fin
dall'inizio: "Carmela, stuprata dagli uomini, uccisa dallo Stato".
Queste Istituzioni invece di aiutarla l'hanno colpevolizzata, strappata
alla famiglia e rinchiusa in una casa famiglia dove veniva imbottita di
psicofarmaci. In questo senso questa vicenda resta esemplare e la
necessaria lotta contro le Istituzioni, contro questo Stato, non si può
"archiviare" con la fine di un processo.
Resta il fatto bello, positivo la battaglia fatta per Carmela, resta e
va avanti la nostra lotta per intrecciare la battaglia contro stupri e
femminicidi alla lotta contro l'insieme delle oppressioni, doppio
sfruttamento, discriminazioni, condizioni di vita che le donne a Taranto
e dovunque subiscono.
Senza questa battaglia, portata avanti ininterrottamente - purtroppo nel
silenzio, nell'indifferenza, al massimo nella "pietas" intorno -
Carmela sarebbe "scomparsa". E INVECE CONTINUA E CONTINUERA' A VIVERE!
Fiorella Masci Movimento femminista proletario rivoluzionario.
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