Così lo Stato, dopo averli ridotti in miseria e costretta la ragazzina a prostituirsi per fame sentenzia:
- comunità "protetta" alla ragazza minonenne, così potrà sfamarsi fino al raggiungimento della maggiore età;
- allontanamento della figlia ai genitori, colpevoli di essere poveri!
***
Cibo, pasta, pacchetti di sigarette, qualche cena fuori: così due
settantenni ricompensavano le prestazioni sessuali di una ragazzina di
16 anni che avevano “agganciato” ai giardinetti. Della minore non sono
state rese note nemmeno le iniziali: ora è in una comunità protetta,
dopo essere stata allontanata dalla famiglia, poverissima. I due uomini, di 77 e 75 anni, entrambi accusati di prostituzione minorile, sono stati arrestati dai carabinieri.
L’inchiesta sarebbe partita dalle segnalazioni di alcuni cittadini di
Settimo Torinese, uno dei grandi centri industriali del Piemonte messi
in ginocchio dalla crisi, già capitale dell’auto e della siderurgia, già
“fabbrica” di Primo Levi e “città della penna”, ora con uno dei tassi
di disoccupazione più alti della provincia e un diffusissimo disagio
sociale.
Ad agganciare la ragazzina un anno fa era stato il più vecchio dei
due uomini, di professione fotografo. Secondo quanto accertato dai
militari, coordinati dal procuratore aggiunto Anna Maria Loreto, il
settantenne avrebbe compiuto con lei atti sessuali pagandole piccole
somme di denaro o, in alcuni casi, prodotti alimentari e sigarette. Gli
inquirenti lo hanno praticamente colto sul fatto, in casa sua, con la
minore, e solo in seguito è emerso il coinvolgimento del suo complice,
che incontrava la minore ai giardinetti e la “retribuiva” anche
offrendole cene.
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