Basta stupri e violenze sulle donne.
E’ il grido che si leverà alle 17.30 di oggi, sabato 21 giugno, in
piazzetta Generale Magliocco, per un sit-in contro i femminicidi,
promosso dal Movimento femminista proletario rivoluzionario di Palermo.
«Continua la mattanza delle donne –
tuonano le promotrici dell’iniziativa – e ce lo dice il fatto che,
proprio in questi ultimi giorni, altre tre donne sono state uccise dalla
ferocia di uomini che odiano le donne. Mariti,
compagni, conviventi, che esprimono tutta la loro lucida
follia all’interno della famiglia, divenuta vero e proprio luogo di
morte per tante, troppe: sgozzate, massacrate, fatte a pezzi, cosparse
di benzina e bruciate ancora in vita».
Il tutto, immerso in un odio terribile,
che questi uomini assassini scagliano contro le “loro” compagne di vita,
considerate un possesso, oggetti su cui avere la proprietà unica, da
uccidere se decidono di rompere il rapporto. Ma da eliminare anche se
l’uomo vuole disfarsene per riottenere “la libertà”.
Così come successo a Cristina,
alla quale il marito ha tagliato la gola perché era più semplice e
definitivo di una separazione. Non gli è, però, bastato, così ha
eliminato anche i due figlioletti, il più piccolo dei quali di appena 20
mesi. Anche nel loro caso perché, se avesse scelto la strada normale,
quella del divorzio, i figli sarebbero comunque rimasti, e per lui
sarebbe stato un problema insopportabile. Ora avrà tutta una vita
per cercare di eliminare il pensiero di quanto fatto.
Femminicidi, mattanze compiute all’interno della “sacra” famiglia, puntello di questa società, cellula base di un sistema barbaro
e marcio fin dalle radici, fondato sull’oppressione e sullo
sfruttamento e che, specialmente con la crisi, mostra sempre più il suo
vero volto, di barbarie e di orrore, di morte. Tutte queste donne e
bambini uccisi gridano che questo sistema è irriformabile e deve essere
sradicato.
Il Movimento femminista proletario rivoluzionario di Palermo
è da sempre al fianco delle donne che hanno subito e subiscono
violenza, ricordando continuamente tutte quelle che hanno perso la vita a
causa di un marito, un fidanzato, un compagno, un pretendente violento.
«Noi diamo voce a Carmela di Taranto
– proseguono le aderenti al movimento – uccisa prima dagli uomini che
l’hanno violentata ad appena 13 anni, poi dallo Stato e dalle tante
istituzioni che, invece di aiutarla, l’hanno colpevolizzata,
strappandola infine ai genitori e rinchiudendola in una casa
famiglia dove veniva imbottita di psicofarmaci. A Cristina e ai suoi figli, uccisi per mano di un marito “serio e onesto, discreto e preciso” che voleva solo disfarsi della donna che aveva vicino; a Carmela Petrucci, “fatta fuori” dal fidanzato della sorella; a Floriana,
bruciata viva dal fidanzatino 15enne; a tutte le altre donne, che non
ce l’hanno fatta o che subiscono ancora le conseguenze di quanto
successo loro, dedichiamo questa e tante altre giornate del genere».
Iniziative come quella di questo pomeriggio, quindi, sono estremamente importanti, perché nessuna donna debba o possa essere proprietà di nessuno,
tanto meno di un uomo; perché tutto questo non diventi un’abitudine,
una normalità; perché, ogni volta che viene colpita una donna, tutti
possiamo sentirci feriti a morte nel corpo e nella mente.
Per questo, è importante che in via Generale Magliocco,
alle 17.30, ci siano tantissime persone, magari più uomini che donne,
tutti decisi a ribellarsi e lottare contro una società che, bisogna
dirlo, produce continui femminicidi attraverso l’indifferenza e la solitudine in cui relega entrambi i sessi indistintamente.
Per informazioni, si può chiamare il cell. 340.8429376, scrivere all’e-mail mfprpa@libero.it o cliccare l’indirizzo web http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/.
Gilda Sciortino
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