04/06/14

A Torino arresti ed indagat@ per le lotte per la casa e a Roma gli occupanti vengono sgomberati con la celere

Fonte: Global Project

Roma - Presidio a Torre Spaccata
A Torino un'operazione giudiziaria con 111 indagati, 30 misure cautelari di cui 11 in carcere, fatta per cercare di trasformare in reati le lotte per la casa e la difesa degli sfratti, con arresti e misure cautelari.
Il gip di Torino che ha ordinato le misure cautelari lo ha fatto a conclusione di una inchiesta svolta dalla Digos e coordinata dai pm Padalino e  Antonio Rinaudo, già noto per le inchieste volte a criminalizzare il Movimento No Tav. 
Tra i colpiti dai provvedimenti anche i compagni Niccolò, Claudio e Chiara, già in carcere per l'assurda accusa di terrorismo per le lotte No Tav. Una vicenda intorno alla quale è in corso una forte mobilitazione proprio per richiederne la libertà e che ha visto anche un pronunciamento della Cassazione che ha affermato che le accuse non stavano in piedi.
Gli episodi contestati riguardano la difesa degli sfratti e iniziative di lotta che vengono trasformati in reati come danneggiamento, interruzione di pubblico servizio, resistenza e violenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata, sequestro di persona ed invasione di terreni ed edifici.
A Roma dalla mattina inizia lo sgombero di uno stabile occupato da circa 150 famiglie lo scorso 7 aprile durante le iniziative verso la giornata di mobilitazione del 12 aprile. Gli occupanti saliti sul tetto, mentre fuori si forma un presidio di solidarietà, resistono.
Ascolta l'audio realizzato da Radio Onda d'Urto con Maddalena un'occupante dello stabile: ascolta l'audio
Nel pomeriggio, dopo ore di resistenza, con l'aiuto dei vigili del fuoco, la celere sale sul tetto ed effettua lo sgombero mentre sotto dal presidio in centinaia gridano "vergogna". Ed è una vera vergogna che ancora una volta dei muri vengano lasciati marcire in nome delle speculazioni e della rendita, invece che essere mura di una casa per chi ne ha diritto.
Intanto arriva anche la notizia che è stata rigettata l’istanza di scarcerazione per Paolo Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani detenuto agli arresti domiciliari.
Alle 18.00 è stato convocato un presidio a Porta Pia in risposta agli sgomberi; dopo una partecipata assemblea i movimenti per il diritto all'abitare decidono di muoversi in corteo. Contro gli sgomberi e la criminalizzazione di chi occupa le case, liberi tutti libertà di movimento.
Due segnali di come si pensa di dare solo risposte repressive alle contraddizioni sociali che i movimenti per il diritto all'abitare e per il reddito hanno portato nelle piazze in questi mesi contro le politiche dell'austerity, che si sommano alle provocazioni come gli arresti romani e l'attacco contenuto alle occupazioni con l'art.5 del Piano Lupi.
Proprio all'indomani della partecipata assemblea che ha lanciato le mobilitazioni europee contro il vertice sulla disoccupazione a Torino dell'11 luglio, sgomberi e tintinnare di manette sono lo scenario che vorrebbe imporre il governo Renzi nel post-elezioni europee.
Tutto questo è inaccettabile!
Se si pensa di cancellare e fermare le lotte sociali ci si sbaglia.
Nelle prossime settimane il percorso che andrà verso Torino è la strada comune scelta in tant@ per affermare nei conflitti la libertà di movimenti.
Liberi tutti! No a sgomberi, sfratti per il diritto all'abitare!

Qui alcuni comunicati di solidarietà
Qui l'elenco completo dei contatti di prigionier@ arrestati@ il 3 giugno 2014

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