Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario sostengono con forza le associazioni, collettivi, donne che a Roma hanno organizzato il corteo il 12 maggio contro la "marcia per la vita" in ricordo di Giorgiana Masi e contro il femminicidio.
Lo Stato di polizia, dopo aver sfoderato i suoi manganelli e lacrimogeni entrando a Milano - erano tantissimi anni che non accadeva - nell'Università, e caricando e pestando a Napoli studenti universitari e compagni scesi in piazza in solidarietà con Milano, mentre i dirigenti della polizia difendevano un gruppetto di fascisti e criminali; ora fa un altro passo nella sua marcia, ripresa alla grande per mostrare, a chi si riempie la bocca di "democrazia", come si risponde alle lotte per i diritti dei giovani, degli studenti, delle donne.
A Roma mentre la questura permette il 12 maggio una "Marcia per la vita" organizzata da fascisti come Forza Nuova, associazioni di estrema destra, integraliste, antiabortiste, vieta il corteo organizzato da associazioni, collettivi di donne, organizzazioni e singoli, un corteo contro la "marcia per la vita" ma anche in ricordo di Giorgiana Masi uccisa dalla polizia proprio il 12 maggio 1977, e contro il femminicidio che sta ogni giorno di più elevando la guerra di bassa intensità contro le donne.
Più di tante chiacchiere televisive e di stampa che in questo periodo si sprecano, questa è la realtà per le masse popolari all'ombra del nuovo governo e della "nuova" presidenza della Repubblica.
Il governo dell'ammucchiata di Letta, sostenuto dai padroni al nuovo Papa, si mostra subito per quello che è: un governo di spartizione delle poltrone, di riciclaggio di personaggi che per la storia e la giustizia dovrebbero essere 'ospiti' in altre stanze, e di aperta repressione.
L'aumento delle donne in parlamento, al governo e nei vari posti di potere, che vogliono occupare e tenersi ben stretti, ha come altra faccia della medaglia l'attacco ai diritti delle maggioranza delle donne, alla loro libertà di scelta (il chierichetto Letta dovrà pure accontentare Pdl, le varie anime cattoliche/fasciste dentro e fuori il governo, il vaticano sull'"annosa questione" dell'aborto!) e la minaccia della polizia per le donne che lottano.
Cosa ha da dire la Boldrini di questo divieto di manifestare a Roma contro i femminicidi? Chi impedisce alle donne di lottare, essere protagoniste, è complice dei femminicidi! E cara presidente della Camera, la task force che vuoi istituire, per ora la stiamo vedendo solo contro le donne che hanno la colpa di non delegare, di non fidarsi del governo.
MFPR - 8.5.13
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