Il 9 giugno scorso la nuova assemblea telematica nazionale delle donne/lavoratrici ha nuovamente visto una partecipazione variegata e attiva di lavoratrici, operaie, compagne, come le operaie immigrate della Montello, le lavoratrici della scuola di Milano e Palermo, le precarie dei servizi scolastici da Palermo agli asili di Taranto, le lavoratrici delle poste da Milano, compagne da L’Aquila, le compagne di Campagne in lotta sempre impegnate nella lotta dei migranti e braccianti, compagne di Napoli, delegate si.cobas, compagne di organizzazioni rivoluzionarie; ma in questa Assemblea vi sono state nuove partecipazioni di donne, di lavoratrici che hanno certamente ampliato il dibattito sui temi dell’assemblea e la conoscenza delle lotte che si fanno, dalle operaie della Beretta (MI) in lotta e in sciopero da giorni contro gli attacchi e i ricatti occupazionali dei padroni alle operaie indiane di una fabbrica de L’insalata di Bergamo, dalle operaie della Pellegrini appalto Acciaierie d’Italia, a una lavoratrice e attivista No Muos di Catania…
Il tema principale su cui è stata lanciata questa assemblea è stato quello della odierna guerra inter imperialista, le ricadute sociali di essa a livello di massa e nello specifico in relazione alla condizione di vita delle donne e il ruolo che come donne/lavoratrici siamo chiamate ad avere: “Noi donne vogliamo e dobbiamo essere in prima fila anche nella lotta contro la guerra imperialista scatenata da Stati e governi che hanno amplificato prima tutti gli attacchi alle nostre vite con la pandemia e ora scaricano su di noi i costi e gli orrori della loro guerra, non in nostro nome!”. “Contro l’uso delle donne come propaganda di guerra e contro la visione delle donne solo “vittime”, noi donne, dall’Ucraina, alla Russia, all’Italia, ecc., vogliamo essere attive protagoniste di una reale, altra resistenza, proletaria e popolare contro i padroni del mondo” - è stato detto dalla compagna che ha introdotto. ,
Con la successiva lettura/commento aggiornato della mozione contro la guerra imperialista, lanciata dall’Assemblea donne/lavoratrici allo scoppio della guerra in Ucraina, subito diffusa nelle manifestazioni dell’8 marzo, e in altre nazionali, come quella di Firenze del 26 marzo, e su cui si è cominciato a raccogliere le firme nei luoghi di lavoro, è stata ribadita l’importanza oggi di continuare a diffonderla, perché per le lavoratrici, per le donne proletarie è necessario dibattere, prendere posizione, schierarsi; non possiamo essere dalla parte di nessun imperialismo in gioco in questa sporca guerra, compreso l’imperialismo di casa nostra con il governo guerrafondaio Draghi… “…Non possiamo pagare i costi sociali, economici, politici di questa guerra, basti pensare ai tanti licenziamenti, alla precarietà e disoccupazione in aumento, alla malasanità, al carovità, al peggioramento generale della nostra condizione di vita già pesantemente aggravatasi…”
All’assemblea ha nuovamente partecipato da Napoli la filosofa Carla Filosa arricchendola con i suoi interventi/contributi sulla guerra per il profitto, sulla dimensione transnazionale di essa con legami e connessioni che coinvolgono tutto il mondo e le implicazioni a livello sociale e sul piano specifico delle donne.
Il collegamento della grave situazione della guerra imperialista alle lotte quotidiane che si fanno nei posti di lavori, nei territori, ha caratterizzato l’altra parte dell’assemblea, con interventi delle lavoratrici che hanno fatto aggiornamenti sulle diverse situazioni o attraverso nuovi racconti/denunce, vedi le operaie della Beretta o della fabbrica Pellegrini/Acciaierie d’Italia, hanno portato in assemblea tutte le ragioni della lotta messa in campo contro lo sfruttamento e gli attacchi padronali, le discriminazioni che si subiscono; importanti sono stati anche gli interventi di compagne/attiviste di Campagne in lotta sulla questione migranti hanno portato spunti interessanti in particolare sulla situazione odierna delle donne ucraine profughe che non corrisponde esattamente alle notizie “rassicuranti” che danno i media nel nostro paese e non solo; così come l’intervento della compagna di Catania ha parlato della lotta No/Muos/Niscemi in Sicilia, contro le basi militari e la guerra più in generale.
Questo nuovo punto sulle lotte delle lavoratrici/donne/compagne ha posto con più forza la necessità del sostegno reale ad esse per unificarle/estenderle/trarne lezioni. Queste lotte non devono restare isolate o tenute in silenzio: “lotta una lottano tutte”! perché l’unità ci dà coraggio e forza; in questo senso l’Assemblea donne/lavoratrici si conferma un’arma, sicuramente da rafforzare ed ampliare, uno strumento necessario al servizio di questo percorso.
Dall’insieme della discussione che si è sviluppata con i vari interventi sono scaturite nella parte finale alcune proposte/decisioni:
Rilanciare la raccolta delle firme sulla base della mozione delle donne contro la guerra inter imperialista nei posti di lavoro, fabbriche, nei mercati, nelle manifestazioni per schierarsi e per affermare la lotta necessaria che dobbiamo fare come donne/lavoratrici;
In questo senso si è deciso nell’immediato di mettere in campo azioni solidali con le lotte in corso: in particolare ora verso la lotta delle operaie della Beretta - con messaggi e in iniziative importanti con la presenza delle compagne/lavoratrici di Milano/Bergamo. Un piccolo ma iniziale esempio di solidarietà attiva c'è stato verso la manifestazione dei e delle migranti con collegamenti telefonici l’11 giugno a Foggia contro la violenza razzista annunciata dalla compagna di Campagne in lotta.
Riprendere la questione del carovita e della condizione di vita generale delle donne, partendo da alcune iniziative come quelle messe in campo a Palermo dalle lavoratrici precarie delle Coop Sociali per arrivare ad una giornata di lotta nazionale all’interno di una battaglia più generale necessaria.
Lanciare un tour in alcune città tra settembre/ottobre andando in posti di lavoro e luoghi significativi sul piano delle lotte delle lavoratrici/donne, con due scopi: far conoscere con iniziative pubbliche il percorso che stiamo facendo, portare le ragioni di quale femminismo è necessario oggi per la maggioranza delle donne, un femminismo di classe proletario e rivoluzionario; porre la questione della formazione rivoluzionaria come arma teorica che noi donne dobbiamo impugnare, attraverso la presentazione di recenti lavori/opuscoli su produzione/riproduzione/lavoro domestico nel sistema del capitale, anche in critica a posizioni anti marxiste di femministe intellettuali, come la Silvia Federici.
L’invito al campeggio estivo di agosto a Niscemi/No Muos fatto in assemblea a tutte dalla compagna di Catania è una prima occasione, avvio del tour, importante da cogliere.
Stiamo preparando un dossier che raccoglierà tutti gli interventi dell’assemblea che sarà diffuso a breve.
Saluti di doppia lotta a tutte!
Per info contatti: lavoratriciprecariedisoccpate@gmail.com
Assemblea Donne/Lavoratrici
9 giugno 2022
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