L'attacco al diritto d'aborto da parte della Corte suprema degli Usa è frutto della politica, ideologie fasciste in atto da tempo - incarnati dal trumpismo, che come Trump non muore mai e continua sempre più ad infestare la società americana - è da ora nuova linfa allo scatenamento dei fascisti, dei cattointegralisti.
La sentenza è espressione e legittima e istituzionalizza le più macabre azioni dei "pro life". Per esempio, in Mississippi, da cui è partita la causa esaminata dalla Corte Suprema, e che ora non consentirà più l’aborto dopo 15 settimane, neanche in caso di incesto o di stupro, le donne incinta dovranno partecipare a una serie di consulti psicologici e visionare l’immagine dell’embrione (fino alla decima settimana) o del feto.
Ciò che è avvenuto in America interessa tutte e tutti. Si vogliono cancellare diritti fondamentali delle donne, ma nello stesso tempo è un attacco generale, pratico e ideologico ai diritti democratici di tutte le masse popolari negli Usa; un attacco che inevitabilmente alimenta il clima sempre più reazionario in corso negli Usa, di cui un'espressione evidente sono la facilità di uccisioni nelle scuole.
Questa sentenza è chiaramente e pesantemente di classe, le donne che subiranno di più le conseguenze sono le immigrate, le donne più povere, le donne proletarie, che per poter abortire non potranno rivolgersi a costosi medici o cliniche private, che non potranno fare viaggi in Stati che consentono l'aborto, e quindi dovranno rischiare anche di morire con aborti clandestini.
La questione dell'aborto è centrale nella posizione generale della donna nella società e nel funzionamento di questo sistema capitalista/imperialista. L'aborto rappresenta per i governi, gli Stati borghesi il cuore della libertà di scelta delle donne e questo si scontra con la funzione subordinata delle donne che questo sistema impone; si scontra con il controllo sociale sulla riproduzione della donna, specialmente in tempi di crisi (pensiamo all'appello a più nascite, per più braccia per il capitale).
Proibire l’aborto equivale ad una violenza, la violenta dichiarazione del dominio della società capitalista sopra le donne, il violento controllo del corpo delle donne.
La battaglia per difendere il diritto d'aborto è parte importante della battaglia rivoluzionaria per cambiare tutta la società barbara, medioevale borghese, che produce fascismo, oppressione, repressione, miseria, guerre.
Biden, prima di volare al G7 dove decideranno di alimentare la guerra imperialista, ha dichiarato: "Una decisione "devastante", "terribile", "scioccante", e ha promesso di aver dato mandato al segretario alla Salute di garantire l'accesso delle donne alla pillola abortiva ed altri farmaci per "l'assistenza riproduttiva" in linea con la Fda; ma soprattutto ha detto di andare a votare per mandare al Congresso il maggior numero di democratici così da approvare una legge federale che garantisca il diritto all'aborto a livello nazionale.
Ma mentre diceva queste parole, la polizia arrestava e attaccava le manifestazioni in difesa dell'aborto: a New York ha arrestato almeno 25 manifestanti; dieci persone tra i 18 e i 29 anni sono invece state arrestate ieri sera a Eugene, nell'Oregon; a Phoenix, in Arizona, la polizia ha disperso le manifestazioni con i lacrimogeni, ecc..
Diamo tutto il nostro sostegno militante alle nostre sorelle che stanno scendendo numerosissime nelle piazze americane.
Sosteniamo tutte le voci e iniziative che violano la sentenza della Corte suprema e le leggi antiaborto degli Stati. Sosteniamo quei medici, cliniche che, come in California e New York, e in altre città, si sono candidate a diventare le zone franche dell'aborto.
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