10/06/22

BONOMI: LE MENZOGNE DEI PADRONI SI INFRANGONO NELLA REALTÀ DELLA FABBRICA - il caso delle operaie della Beretta

PRECARIETÀ E APPALTI PER SMANTELLARE I 9 EURO ANCHE DOVE GIÀ CI SONO (a proposito del "salario minimo")

 

Bonomi cerca attenzione con sparate ad effetto, ma la realtà della fabbrica è più forte dei media ossequiosi.

Salario minimo, Bonomi: «Non è un tema di Confindustria, i nostri contratti sopra i 9 euro l’ora»

Bonomi tace tutti i sistemi che i padroni di Confindustria utilizzano per violare questo presunto limite. Agenzie di somministrazione e contratti di appalto, per fabbriche senza operai diretti ad esempio, ma con li moderno caporalato della intermediazione di manodopera.

BERETTA È UN ESEMPIO DA MANUALE, È UNA REALTÀ DI LOTTA OPERAIA DA ALLARGARE ORA NEGLI APPALTI DI FABBRICA. I PADRONI SONO RIUSCITI CON IL RICATTO DEL CAMBIO APPALTO CON LA SPONDA CONFEDERALE, AD IMPORRE CONDIZIONI CRITICHE OCCUPAZIONALI. 

DA QUI SI RIPARTE, CONTINUANDO LA LOTTA IN TUTTE LE FORME POSSIBILI, IN FABBRICA E CON UNA CAMPAGNA DI SOSTEGNO, CON LA SOLIDARIETÀ E L’UNITÀ TRA LE LOTTE.

BERETTA

La rapina sul salario

la truffa degli appalti

un reparto, lo stesso lavoro con tre paghe diverse

Torniamo sul caso della Beretta, multinazionale dei salumi, dove la lotta è aperta per un lavoro stabile in fabbrica, e contro un salario da fame dimezzato dall’uso proditorio del CCNL MULTISERVIZI.

Nel reparto in appalto, lavorano per Beretta un centinaio di operaie, tutte a svolgere la medesima mansione, ma con tre contratti diversi, diretti, somministrati, appalto, retribuite secondo il CCNL Alimentari, con riduzioni nel caso dell’agenzia e con il Multiservizi per l’appalto.

Questa condizione di lavoro, molto diffusa nelle fabbriche e sviluppata all’ombra degli accordi e della complicità confederale, smentisce Bonomi, dato che Confindustria nelle fabbriche, ha operai con contratti da mille euro al mese ben al di sotto dei 9 euro l’ora, come alla Beretta che sfrutta il lavoro operaio nello stesso reparto, pagandolo in tre modi diversi.

Va sfatata l’immagine familiare dei grandi marchi che nei supermercati per vendere, ammiccano ai valori tradizionali della famiglia, quando le famiglie, a partire dalle madri/operaie, le attaccano tutti i giorni con un lavoro precario, duro veloce e usurante, per un salario sotto il livello di sussistenza.

È una condizione da combattere, per recuperare il salario, e come parte della generale e urgente mobilitazione per il salario.

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