Da NUDM Verona
Martedì 14 agosto è stato presentato alla procura di Verona il primo
dei due esposti contro il consigliere di maggioranza Andrea Bacciga che
lo scorso 26 luglio in aula si è rivolto ad alcune componenti del
movimento Non una di Meno alzando il braccio destro teso dando vita ad
una manifestazione fascista. Il gesto, ripetuto nell’aula, è stato visto
da diverse persone: consiglieri comunali di opposizione e di
maggioranza, esponenti della cittadinanza e naturalmente dalle esponenti
del movimento Non una di meno, presenti in aula quel giorno perché era
prevista la discussione di due mozioni proposte da due consiglieri della
Lega Nord volte a dare ampio spazio alle associazioni cattoliche per
contrastare l’aborto libero e gratuito e per sistematizzare il programma
di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della
donna coinvolta e a carico della sanità pubblica.
Alcune
attiviste di Non Una di Meno, movimento che a livello nazionale aveva
deciso di opporsi all’approvazione delle due mozioni attraverso
un’azione di pressione sui social network, avevano quel giorno deciso di
mettere scena, così come già avvenuto in molte altre città e paesi del
mondo, una protesta pacifica, il cui messaggio era trasmesso
dall’abbigliamento. Indossavano cioè vestiti simili a quelli della serie
tv The Handmaid’s Tale, cioè tuniche e mantelli rossi e copricapo
bianchi. Nel libro e nella serie, le donne vestite in questo modo vivono
come schiave sessuali e incubatrici viventi.
In seguito ai
fatti accaduti nel corso della seduta del 26 luglio 2018 il consigliere
Bacciga ha rivendicato il suo gesto in un tweet nel quale (a seguito del
clamore derivato dal suo gesto e dalla denuncia pubblica di Non Una di
Meno che ne ha chiesto le immediate dimissioni e che ha anticipato che
avrebbe agito per vie legali) citava Benito Mussolini: “Se mi assolvete
mi fate un piacere se mi condannate mi fate un onore”.
Sulla sua
pagina Facebook il consigliere Bacciga ha anche pubblicato i numeri di
telefono cellulare di due donne appartenenti al movimento Non Una di
Meno, numeri tuttora visibili così come i commenti sessisti e
denigratori nei loro confronti.
Nell’esposto presentato in
procura dall’avvocata Federica Panizzo si ritiene che la condotta del
Consigliere Comunale Andrea Bacciga integri il reato di cui all’art. 5
della legge n. 645 del 1952 (la cosiddetta legge Scelba). Bacciga,
ostentando il saluto romano, ha messo in atto una manifestazione del
disciolto partito fascista, comportamento che risulta ancora più grave
visto che si è svolto all’interno dell’aula del Consiglio Comunale e che
è stato fatto da una persona che è stata democraticamente eletta
secondo le norme della Repubblica dello Stato Italiano e della sua
Costituzione.
Il primo esposto è stato presentato da Non Una di
Meno, il secondo sarà presentato tra qualche giorno da decine di
cittadini e cittadine, alcuni e alcune delle quali appartenenti ad
associazioni che hanno saputo, dai media, quanto accaduto nella seduta
del Consiglio Comunale del 26 luglio.
Tra le associazioni ci
sono, per ora: Circolo Pink, Arcigay Pianeta Milk Verona - LGBT Pianeta
Center A.P.S., l’associazione sindacale Orma, il Circolo della Rosa,
l’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), Isolina
e.
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