04/08/18

Risarcite le Pussy Riot: inumana la condanna per preghiera punk

La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha obbligato la Russia a risarcire per un ammontare di 30 mila euro, entro tre mesi, le ragazze del gruppo punk Pussy Riot per il caso della preghiera punk del febbraio del 2012 nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Marija Alëchina e Nadežda Tolokonnikova riceveranno 16 mila euro ciascuna, mentre Ekaterina Samucevič avrà 5 mila euro. Inoltre, a loro saranno restituite le spese legali per l’ammontare di 11 mila 760 euro.
Secondo i giudici europei, sono stati violati i diritti delle attiviste per il trattamento umano, il giusto processo, libertà e incolumità personale, ma anche la libertà di opinione in base agli articoli 3,5, 6 e 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
La causa contro la Russia è stata presentata dalle Pussy Riot quattro anni fa per il risarcimento dei danni morali. Le ragazze chiedevano 120 mila euro ciascuna e 10 mila di restituzione delle spese legali per ciascuna.
Ora, però, le Pussy Riot devono scontare l’arresto amministrativo di 15 giorni per l’invasione di campo durante la partita finale Croazia-Francia travestite da poliziotte. Sono state incriminate per violazione di regole di comportamento durante eventi sportivi e l’uso illecito dell’uniforme di corpi militarizzati.

Nessun commento: