11/08/18

‘Come una terrorista’: il racconto di una mamma No TAP

Anna Maria Vergari è indagata per la manifestazione No TAP non autorizzata svoltasi il 6 dicembre 2017 insieme ad altre persone. Contestati i reati Danneggiamento, Oltraggio a un pubblico ufficiale, Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Ma lei si difende.

 
Ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, Anna Maria Vergari, una mamma e anche nonna No TAP, che la indagata per i reati di Manifestazione non autorizzata, Danneggiamento (art. 634 c.p.), Oltraggio a un pubblico ufficiale (art. 650 c.p.), Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, in concorso con altri, nell’ambito della manifestazione del 6 dicembre 2017 svolta a San Foca.
Il reato di Danneggiamento si riferisce ad un sasso che sarebbe stato scagliato contro un’auto di Almaroma (servizio di vigilanza privata), rendendola addirittura “inservibile”. Più che un sasso sembrerebbe essere stato un macigno a colpire il mezzo.
Il reato di Oltraggio a pubblico ufficiale sarebbe dovuto, invece, ad un frase che sarebbe stata pronunciata dalla stessa nei confronti di un carabiniere: ‘E non mi tocchi! Mi ha toccato con la pancia da dietro!’. Il reato di Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità (art. 341 bis c.p.) consisterebbe nell’aver oltrepassato la “zona cuscinetto”.
La vicenda TAP molto spesso sfiora il grottesco e si ha l’impressione di una volontà di infierire con la repressione su una popolazione che proprio non si rassegna ad accettare un’opera che potrebbe avere un forte impatto il territorio, l’economia locale e fa sorgere fondati dubbi sulla sicurezza e sulle potenziali conseguenze sulla salubrità dell’ambiente, dove la volontà, la voce dei cittadini e delle istituzioni locali valgono poco più che zero.
Qui non si vuole dare un parere giuridico sull’azione degli inquirenti, ma si vuole comunque dare voce ad una persona che in ogni caso sta pagando un prezzo per l’amore verso il suo territorio ed il futuro delle prossime generazioni.
Questo il suo messaggio pubblicato su facebook:
‘Mi chiamo Anna Maria, ho 60 anni, i capelli bianchi e per una vita ho insegnato musica ai ragazzi della scuola media. Oggi sono una pensionata, vedova, madre di 2 figlie e nonna di due splendidi nipoti. Incensurata, ligia ad ogni mio dovere di cittadina italiana, mai neanche una multa per eccesso di velocità, leggo e rileggo questi 7 fogli su cui è riportato il mio nome e non riesco a capacitarmene.
AVVISO DELLA CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI.
INDAGATA!
Per i reati di cui agli artt. 110 codice penale, 18 R.D N. 773 (T.U.L.P.S.), 650 codice penale, 635, 341 bis codice penale.
Vi assicuro che FA PAURA! E tanta, troppa RABBIA.
Mi si accusa di aver partecipato ad una riunione pubblica non preavvisata al Questore, cioè in pratica, mi si accusa di aver esercitato il mio diritto di manifestare sancito all’articolo 21 della Costituzione, quando, in data 6 dicembre scorso, mi sono recata con mia figlia a Melendugno per unirmi ai 6000 del corteo contro il gasdotto TAP.
Mi si accusa di aver oltrepassato, durante la manifestazione, l’area cuscinetto del gasdotto TAP (fatto che non ho mai commesso, e, se anche lo avessi fatto, la zona cuscinetto non è certo zona rossa interdetta alla circolazione!)
Mi si accusa, in unione e concorso con altre 27 persone, di aver reso in parte inservibile la carrozzeria dell’auto di servizio dell’istituto di vigilanza colpita dal lancio di un sasso. (27 persone indagate per un solo sasso ed io in quel frangente non ero neanche su territorio melendugnese!)
Mi si accusa per aver offeso l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale ed in particolare per avere rivolto al Capitano dei Carabinieri, dopo essere stata spinta, la seguente espressione oltraggiosa: “Non mi tocchi! Mi ha toccato con la pancia da dietro!” (Espressione PIU’CHEOLTRAGGIOSA… OLTRAGGIOSISSIMA direi!)
Mi si accusa e mi si colpisce nel più profondo della mia INTEGRITA’ MORALE!
In un Salento stuprato da una multinazionale che fa affari con un Paese dittatoriale quale l’Azerbaijan accusato di calpestare i diritti umani.
In un Salento avvelenato dalle mafie dei rifiuti, dalle mafie speculative sottese alle selvagge distese di fotovoltaico, e non da ultimo dal “Mafiodotto”TAP.
In un Salento reso irrespirabile da un Sistema corrotto che, guardando solo alla concentrazione degli utili in poche mani private e a lla socializzazione di danni e perdite, ci dona mostri quale ILVA, CERANO, COLACEM e TAP.
In un Salento costellato da Comuni sciolti per mafia.
In un salento terra di conquista per affaristi senza scrupoli.
In questo Salento. In questa Italia. Io sono INDAGATA!
La difesa dei diritti miei, dei miei figli e dei miei nipoti, la difesa della terra che è stata di mio padre e di mio nonno, la lotta per il diritto al futuro, all’ambiente, alla dignità… sono queste le mie uniche colpe, perseguite ogni giorno nella piena consapevolezza delle mie libertà costituzionalmente garantite.
“E non mi tocchi! Mi ha toccato con la pancia da dietro!”‘
Anna Maria Vergari

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