Mani grondanti di vernice rossa contro gli scudi della polizia che ha più volte represso la manifestazione spontanea delle donne peruviane dopo l'ennesimo femminicidio. Venerdì 1 giugno centinaia di donne sono scese nelle strade di Lima e hanno cercato di raggiungere il Congresso alla notizia della morte di Eyvi Agreda. Eyvi è morta dopo un mese di terapia intensiva e più dieci operazioni, ma non è riuscita a salvarsi per via delle ustioni riportate. Il suo aggressore, un collega di lavoro che la perseguitava da tempo e che era stato denunciato, l'ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco su un autobus. Durante la manifestazione è stata denunciata con molta rabbia la totale mancanza di prevenzione da parte dello Stato che si limita soltanto all'inasprimento delle pene. Sull'onda di quanto succede in Cile, anche nelle università peruviane si cominciano a denunciare apertamente le violenze sessiste negli atenei.
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