Mentre su alcuni media abruzzesi (www.laquilablog.it www.primadanoi.it) comincia a bucarsi il muro del silenzio, arrivano i primi messaggi di solidarietà:
All’Aquila il 7 luglio si processa la compagna Nadia
Lioce, perchè continua a ribellarsi a questo sistema fascista di tortura e
annientamento dell’identità umana, sociale e politica, con la detenzione 41bis
si vuole demolire ogni possibilitá di ribellione e di dignitá.
Solidarietá a Nadia dalle lavoratrici pulizie Dussmann
- Taranto
Nadia resisti!
4.7.17
Solidarietà a Nadia Lioce, per la sua battaglia di
civiltà contro la barbara/tortura del 41bis, che la vuole
piegare-mortificare-umiliare-annientare. Ma la ribellione e resistenza di Nadia
e la solidarietà è più forte della repressione di questo Stato.
Lavoratori/ci dell’Istituto Nazionale Tumori, Milano
4.7.17
Sottoscrivere contro le ingiustizie e la tortura è un dovere, anzi un
obbligo morale. Liberare tutti/e!
Enrico Di Cola (ex 22 Marzo)
(Associazione Pietro Valpreda)
(Associazione Pietro Valpreda)
5.7.17
Voglio esprimerti tutta la mia solidarietà, resisti,
cosi come stai facendo... Non sei e sarai mai sola... Il 7 saremo a supportati.
Tu non mi conosci, così come non conoscerai tanta gente che verrà a
supportati... ma io conosco tutta la tua storia.
Danya Maiuri
5.7.17
MASSIMA SOLIDARIETA’ A NADIA LIOCE, CHE LA BORGHESIA
NON E’ RIUSCITA A PIEGARE, MALGRADO LA TORTURA BIANCA
CONTRO LE DISUMANE CONDIZIONI DI
DETENZIONE E PER LA SUA LIBERAZIONE
Non v’è dubbio che la “tortura bianca”
(isolamento totale e permanente in un “loculo” di due metri per due, posto in
un sotterraneo che non ha prese d’aria; un’ora d’aria al giorno, sovente da
sola in una specie di vasca di cemento anch’essa piccolissima,dove non batte
mai il sole; privata di libri e materiale cartaceo), a cui Nadia Lioce -
prigioniera politica rivoluzionaria, condannata all’ergastolo nel 2004 – viene
sottoposta da tempo nel carcere de l’Aquila, dove è rinchiusa in regime di 41
bis, denoti la barbarie con cui questo sistema, mediante i suoi governi e le
sue istituzioni, cerchi di vendicarsi e di annientare la volontà politica di
chi ha osato e osi ribellarsi e lottare per un mondo migliore.
Ed il fatto che il 7 luglio prossimo
Nadia, che da anni subisce condizioni detentive disumane, sarà processata per
“disturbo della quiete pubblica, per avere protestato contro la suddetta
barbarie, battendo contro la gabbia di ferro in cui è stata gettata, è davvero
aberrante e vergognoso, oltreché recisamente ridicolo verso una persona che è
già stata condannata a vita.
Ma non ci sono ed non ci potranno mai
essere processi e gabbie che possano contenere e neppure annientare la rabbia,
la ribellione e il bi-sogno di rivoluzione soprattutto di quelle donne che
hanno acquisito la coscienza della necessità di rovesciare questa società
brutale, reazionaria, misogina e disumana, oramai in cancrena, che produce
oppressione, sfruttamento, disoccupazione, fame, guerre e morte, soprattutto
per le donne.
NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI! POTRETE
AVERE I NOSTRI CORPI, MA MAI LE NOSTRE MENTI E I NOSTRI CUORI, CHE APPARTENGONO
AL PROLETARIATO E ALLE MASSE POPOLARI, SOPRATTUTTO FEMMINILI!
MODERNO MEDIOEVO, DOPPIA OPPRESSIONE,
DONNE IN LOTTA PER LA RIVOLUZIONE!
Lavoratrice SLAI Cobas sc -Policlinico
5.7.17
"Dal marzo del 2003 ad oggi sono passati 14 anni.
Questo sistema capitalista e la sua classe politica bellamente rubano,
stuprano, violentano e uccidono la dignità nel corpo e nell'anima del popolo e
della povera gente. Per sancire il loro strapotere e il loro diritto a
fregarsene di tutti gli esseri umani, e in barba alla democrazia e al rispetto
dell'essere umano, abusano di quelle persone, come Nadia Lioce, che hanno
cercato di cambiare questa società con la rivoluzione armata.
Lei indomita, ha continuato a non piegarsi anche in
quella cella dove i segni della violenza purtroppo sul corpo non si leggono ma
nella parte più intima del nostro essere ci sono, e per cui sicuramente in
altre persone avrebbe portato alla pazzia. Non può servire forse, per chi stà
al di fuori solamente solidarizzare, bisogna armarsi della rabbia e del
rispetto per chi ha affrontato e affronta ancora oggi la lotta contro
l'oppressione di questo stato infame".
Concetta
5.7.17
Per questo
Stato, per questa società capitalistica non è ammesso ribellarsi e lottare
contro un sistema basato sul potere di una minoranza che
sfrutta e opprime la maggioranza dei lavoratori, lavoratrici, operai, operaie,
precari, precarie, disoccupati, masse popolari
e a maggior
ragione non è ammesso ribellarsi e lottare se questo lo fanno le donne, che non
accettano di restare doppiamente subalterne e succubi di questo sistema e si
mettono al servizio della lotta rivoluzionaria ma per questo sono ritenute da
questo Stato così pericolose al punto di doverne annientare la persona sia sul
piano fisico che psichico, intellettivo, umano, politico, sociale…
Il duro regime
carcerario del 41 bis imposto alle prigioniere politiche come Nadia Lioce, cui
è vietato tutto, perfino leggere dei libri o ricevere dei soldi per
acquistarli, in una disumana condizione di totale isolamento, è l’annientamento
che lo Stato borghese vuole mettere in atto, mentre non vi è alcuno scrupolo a
parlare di sottrarre dallo stesso regime carcerario 41 bis marci personaggi
mafiosi come Riina.
Tutta la nostra
solidarietà come precarie e come donne a Nadia Lioce che resiste e lotta
giustamente, nelle forme in cui le è possibile e per questo processata il 7
luglio all’Aquila, contro le inaudite condizioni di non vita cui è
sottoposta come prigioniera politica rivoluzionaria.
Lavoratrici precarie Coop Sociali in
lotta - Slai Cobas per il s.c. Palermo
5.7.17
La vicenda di Nadia Lioce colpisce ed
offende chi come me, anche per professione, crede in quello che il nostro
ordinamento prevede. Ed il nostro ordinamento, se da un lato stabilisce che chi
commette un reato, qualunque sia la sua gravità, deve scontare una pena,
dall'altro statuisce che la pena DEVE essere rieducativa e non lesiva della
dignità del detenuto.
Quello che sta subendo Nadia non è né
rieducativo né, cosa ancora più grave, dignitoso.
BASTA CON QUESTA TORTURA INGIUSTIFICATA
ED ARBITRARIA. BASTA CON TRATTAMENTI LESIVI DELLA DIGNITÀ DEL DETENUTO, SPECIE
SE DONNA E SE COLPISCE CHI, ANCHE CON GESTI ESTREMI, LOTTA PER IL BENE DEL
POPOLO!
Avv.to
Vincenzo Catastimeni Palermo
5.7.17
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