Da Abruzzo web:
Pubblicazione: 05 luglio 2017 alle ore 12:28
In una nota, le lavoratrici delle pulizie della Dussman di Taranto e quelle dell'Istituto nazionale tumori di Milano, esprimono solidarietà ad una donna che "continua a ribellarsi a questo sistema fascista di tortura e annientamento dell’identità umana, sociale e politica, con la detenzione 41bis si vuole demolire ogni possibilitá di ribellione e di dignitá"
E, continuano, "per la sua battaglia di civiltà contro la barbara/tortura del 41bis, che la vuole piegare-mortificare-umiliare-annientare. Ma la ribellione e resistenza di Nadia e la solidarietà è più forte della repressione di questo Stato".
La Lioce, 58enne foggiana, sta scontando tre ergastoli per atti terroristici legati agli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona (Roma 1999) e Marco Biagi (Bologna 2002) e del poliziotto Emanuele Petri, ferito a morte il 2 marzo 2003 durante la cattura della Lioce.
Il 7 luglio la brigatista rossa sarà processata anche per oltraggio a pubblico ufficiale e disturbo dell’occupazione e del riposo del personale: circa tre anni fa, infatti, la donna avrebbe più volte battuto una bottiglia di plastica sulle sbarre della sua cella, causando un rumore intollerabile.
Pubblicazione: 05 luglio 2017 alle ore 12:28
Nadia Lioce
L'AQUILA - All’Aquila venerdì prossimo, 7 luglio, si processa Nadia Desdemona Lioce,
terrorista componente dell'organizzazione armata di sinistra Nuove
Brigate Rosse-Nuclei Comunisti Combattenti, rinchiusa al carcere delle
Costarelle dal 2003.In una nota, le lavoratrici delle pulizie della Dussman di Taranto e quelle dell'Istituto nazionale tumori di Milano, esprimono solidarietà ad una donna che "continua a ribellarsi a questo sistema fascista di tortura e annientamento dell’identità umana, sociale e politica, con la detenzione 41bis si vuole demolire ogni possibilitá di ribellione e di dignitá"
E, continuano, "per la sua battaglia di civiltà contro la barbara/tortura del 41bis, che la vuole piegare-mortificare-umiliare-annientare. Ma la ribellione e resistenza di Nadia e la solidarietà è più forte della repressione di questo Stato".
La Lioce, 58enne foggiana, sta scontando tre ergastoli per atti terroristici legati agli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona (Roma 1999) e Marco Biagi (Bologna 2002) e del poliziotto Emanuele Petri, ferito a morte il 2 marzo 2003 durante la cattura della Lioce.
Il 7 luglio la brigatista rossa sarà processata anche per oltraggio a pubblico ufficiale e disturbo dell’occupazione e del riposo del personale: circa tre anni fa, infatti, la donna avrebbe più volte battuto una bottiglia di plastica sulle sbarre della sua cella, causando un rumore intollerabile.
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