" … in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare
l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede
cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli
che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia…” (Indro Montanelli in "Addio Wanda" contro la legge Merlin)
Da giorni, a
partire da una
conferenza stampa promossa dall’ ex vicesindaco di Milano De
Corato e dalla
Lega in regione Lombardia, la riapertura delle case chiuse
sembra diventata la
priorità dell’azione di governo di questa Regione. Prontamente
seguita a
livello nazionale da una proposta di legge “trasversale”
presentata da diverse
senatrici.
Conosciamo
bene l’attivismo di
De Corato e della Lega e, oggi, in buona compagnia anche del
movimento5 stelle
in materia di “sicurezza” e “decoro” delle strade da risolvere
come problema di
ordine pubblico, gli anni della “caccia” alle prostitute, per
toglierle alla vista
delle persone per bene, delle famiglie “onorate”, occhi di
bimbi innocenti, per
non offendere il senso del pudore.
In realtà,
dietro la proposta
di riapertura delle case chiuse, vi è, da un lato, la
riproposizione e la
riaffermazione di una concezione della sessualità incentrata
sulla repressione,
la mercificazione e riproposizione, per le donne, di ruoli
sessuali predeterminati,
quello di moglie- madre e di “puttana”, ruoli funzionali al
mantenimento della
società borghese con il ruolo centrale, in essa, della famiglia; dall’altro,
se anni addietro ci
si trincerava dietro una supposta salvaguardia delle
prostitute dai racket,
oggi è sempre più evidente l’obiettivo reale che si vuole
raggiungere: fare
profitti sulla prostituzione, lo sfruttamento legalizzato da
parte delle
istituzioni, che, lungi dall’eliminare lo sfruttamento dei
racket e la tratta
delle schiave del sesso, riafferma la “naturalità” del
“mestiere più antico del
mondo”, in realtà, la violenza più antica del mondo.
Una campagna
ideologica,
pratica che fa da contraltare alle tante campagne ideologiche,
pratiche di odio
verso le donne che ha contraddistinto l’operato della Regione
Lombardia da
lungo tempo, contro
tutte le
mistificazioni e i fatti pratici, come lavoratrici, compagne
dell’mfpr abbiamo
promosso un primo momento di lotta l’8 marzo
Di seguito
gli aggiornamenti
sulla riapertura delle case chiuse. Da notare il clima
“raffinato” in cui si è
svolto il “dibattito”, che, da solo, mostra bene la “levatura”
di questi
paladini delle prostitute e grandi “modernizzatori” della
società!
Mfpr- milano
"Riapriamo le case chiuse": primo sì del Pirellone alla proposta della Lega
La
commissione Affari costituzionali ha approvato la proposta di un
referendum per
abolire la legge Merlin: determinante il voto del Movimento 5
Stelle. Salvini:
"Vorrei un quartiere a luci rosse a Milano"
di ANDREA
MONTANARI
Primo sì della Regione Lombardia al
referendum per la
riapertura della case chiuse. La commissione Affari
istituzionali ha approvato
a maggioranza, con il voto determinante del Movimento Cinque
Stelle, la
proposta avanzata da Lega, Lista Maroni, Forza Italia e Partito
Pensionati di
indire una consultazione popolare per l'abrogazione parziale
della legge
Merlin. La norma che nel 1958 decretò la chiusura delle case di
tolleranza in
Italia. Hanno votato contro Pd, Patto civico e anche il Nuovo
centrodestra, che
sostiene la maggioranza che governa la regione guidata da
Roberto Maroni. Ora
il testo dovrà essere approvato dal consiglio regionale della
Lombardia per il
via libera definitivo.
La riapertura delle case chiuse è un cavallo di battaglia del Carroccio. Che ora punta a ottenere il referendum abrogativo non attraverso una raccolta di firme tra i cittadini, ma con la richiesta di cinque consigli regionali (come previsto dalla Costituzione). Tra i primi a cantare vittoria c'è anche Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e oggi capogruppo di Fratelli d'Italia in Lombardia. "Su questi temi l'Italia è ferma al '58 - commenta l'esponente di Fdi - sia per la resistenza di alcune parti politiche sia per la resistenza di una parte della società civile. È arrivato il momento di andare avanti".
Il progetto di legge prevede
esplicitamente
l'abrogazione degli articoli della legge Merlin che stabilivano
"la
chiusura delle case di tolleranza". Durante il dibattito in
commissione
non sono mancate le battute e i botta e riposta tra esponenti di
maggioranza e
opposizione. Tra chi proponeva di convocare per un'audizione la
leader delle
prostitute italiane, Pia Covre, e chi ironizzava su altri
esponenti politici (e
non). E il segretario federale leghista Matteo Salvini dice che
aprirebbe un
quartiere a luci rosse a Milano. "Aprirei un bordello anche nel
mio
quartiere - ha detto ai microfoni della Zanzara su Radio
24 - anche
sotto casa mia. Non vedo alcun problema". Il segretario della
Lega Nord ha
anche annunciato che "il 29 marzo la Lega inizia la raccolta
delle firme
per riaprire le case chiuse". La riapertura delle case chiuse è un cavallo di battaglia del Carroccio. Che ora punta a ottenere il referendum abrogativo non attraverso una raccolta di firme tra i cittadini, ma con la richiesta di cinque consigli regionali (come previsto dalla Costituzione). Tra i primi a cantare vittoria c'è anche Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e oggi capogruppo di Fratelli d'Italia in Lombardia. "Su questi temi l'Italia è ferma al '58 - commenta l'esponente di Fdi - sia per la resistenza di alcune parti politiche sia per la resistenza di una parte della società civile. È arrivato il momento di andare avanti".
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