Con lo "sciopero delle donne" del 25 novembre
"contro femminicidi stupri, violenze sessuali e l'intera
condizione
delle donne" abbiamo acceso tanti fuochi dal nord al sud. E'
stato un fatto storico, nuovo, che ci riempie di forza e di orgoglio.
Con questo sentimento abbiamo chiuso un bruttissimo anno per le
centinaia di femminicidi/stupri, per gli attacchi del governo e dei
padroni alle nostre condizioni di vita, di lavoro, per il clima
di oppressione generale; e con questo sentimento e ancora più
determinate che abbiamo aperto il 2014 che è cominciato altrettanto male
con nuovi femminicidi.
Lo "sciopero delle donne", che ha dato vita a momenti di lotta, di gioia, di rabbia, di ribellione contro questa società che è la madre di tutte le violenze sessuali, non è stato che "l'assaggio" e rappresenta una tappa di un percorso lungo, tortuoso, ma luminoso di lotta e forti azioni da parte delle donne per ciò che desideriamo e meritiamo... per spezzare le doppie catene che questa barbara società capitalista ci ha imposto, per scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione contro questo sistema da moderno medioevo! Lo sciopero delle donne ha posto un punto di non ritorno: le donne non vogliono più solo denunciare, lamentarsi, ma si ribellano e lottano. E quindi diciamo: "mai più come prima!", agli uomini che odiano le donne, ai padroni, al governo, allo Stato che odia le donne; "tutta la vita deve cambiare!". Oggi ci sentiamo più forti anche perchè lo sciopero delle donne ha posto una linea di demarcazione tra una lotta vera che vede protagoniste le donne più sfruttate, più oppresse, le ragazze ribelli, e il femminismo da ceto politico/parlamentare, paraistituzionale. Sono state le operaie delle fabbriche, le lavoratrici, precarie di tantissimi posti di lavoro la realtà maggioritaria di questo "sciopero delle donne", le lavoratrici si sono prese in mano lo "sciopero" dando un segno preciso di classe alla battaglia generale di tutte le donne.A loro si sono unite le ragazze, le studentesse, che hanno portato nello sciopero, nei cortei tutto il vento fresco delle loro bella ribellione gridando "non ci avrete mai come volete voi!". L'intreccio di classe e di genere che porta lo sciopero delle donne è stata ed è l'arma giusta, "un pericolo" contro padroni, governo, Stato, uomini che odiano le donne.*Una "mistura" che ora deve estendersi, e da tanti piccoli fuochi deve diventare un grosso incendio. *
Per questo l*'8 MARZO QUEST'ANNO E' ANCORA PIU' ROSSO, DI LOTTA E PROLETARIO!*
*Un 8 marzo di manifestazioni, iniziative di lotta in tante città, da sud al nord, da Palermo, a Taranto, a Milano, a Bologna, a Roma, ecc.*Un 8 marzo che unisce tutte le battaglie delle donne, contro la guerra di bassa intensità che ci uccide e contro l'insieme della nostra condizione di vita, contro tutte le oppressioni, contro il moderno medioevo che ci impongono i governi e lo Stato dei padroni.
Un 8 marzo che unisce in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate umiliate, offese, e anche affogate, come a Lampedusa
Un 8 marzo che sarà un "ponte" verso le donne, operaie, lavoratrici che lottano negli altri paesi, dal Bangladesh, alla Cina, al Pakistan, ecc.,verso le compagne rivoluzionarie, comuniste che sono in prima linea nelle guerre popolari, dall'India, alle Filippine, alla Turchia... per cambiare la terra e il cielo!
Un 8 marzo che dice basta con il moderno fascismo, basta con il riformismo, vogliamo fare la rivoluzione!! Se vogliamo che tutta la nostra vita cambi, tutta la società deve essere rovesciata, rivoltata!
Un 8 marzo che, con il grido delle donne in lotta, respinge e affossa l'ipocrita campagna massmediatica-istituzionale, delle rappresentanti della politica borghese che vuole soffocare la furia delle donne come forzapoderosa della rivoluzione!
*DALL'8 MARZO A TUTTI GLI ALTRI GIORNI*
Nello sciopero delle donne abbiamo costruito una piattaforma unendo i bi/sogni espressi dalle donne in lotta. *Sviluppiamo su ogni punto di essa lotte concrete, campagne di organizzazione e di iniziative, anche vertenze, per conquistare risultati* che aiutino la nostra lotta generale e ci mettano in posizione di maggior forza, e diano fiducia, che si può e si deve lottare.
Sviluppiamo lotte nelle città, nei quartieri per il lavoro alle donne, per un salario garantito alle donne che garantisca l'indipendenza economica,contro il lavoro ultraprecario, ma anche contro il doppio lavoro, ecc.
Nelle fabbriche organizziamo la mobilitazione contro le discriminazioni,gli attacchi ai diritti delle lavoratrici, sulla maternità, per condizioni di lavoro e orari/turni che non penalizzino le donne, contro le provocazioni e molestie sessuali, ecc., contro il clima maschilista presente nei sindacati e anche tra i lavoratori, con piattaforme e iniziative nuove, rompendo gli schemi.
*Uniamo poi le varie battaglie per costruire insieme una mobilitazionenazionale contro il governo, lo Stato dei padroni, con assedio ai Palazzi del potere padronale e istituzionale e alle donne del potere borghese.*Nelle scuole apriamo anche la lotta sul fronte culturale, ideologico, contro una cultura falsa, sessista, che viene usata per opprimere, per uccidere il sapere critico, una vera conoscenza, per far accettare la realtà delle donne, dei ruoli in questa società come immutabili, ecc. Noi vogliamo invece Rivoluzione su tutto! *Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Italia*
Lo "sciopero delle donne", che ha dato vita a momenti di lotta, di gioia, di rabbia, di ribellione contro questa società che è la madre di tutte le violenze sessuali, non è stato che "l'assaggio" e rappresenta una tappa di un percorso lungo, tortuoso, ma luminoso di lotta e forti azioni da parte delle donne per ciò che desideriamo e meritiamo... per spezzare le doppie catene che questa barbara società capitalista ci ha imposto, per scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione contro questo sistema da moderno medioevo! Lo sciopero delle donne ha posto un punto di non ritorno: le donne non vogliono più solo denunciare, lamentarsi, ma si ribellano e lottano. E quindi diciamo: "mai più come prima!", agli uomini che odiano le donne, ai padroni, al governo, allo Stato che odia le donne; "tutta la vita deve cambiare!". Oggi ci sentiamo più forti anche perchè lo sciopero delle donne ha posto una linea di demarcazione tra una lotta vera che vede protagoniste le donne più sfruttate, più oppresse, le ragazze ribelli, e il femminismo da ceto politico/parlamentare, paraistituzionale. Sono state le operaie delle fabbriche, le lavoratrici, precarie di tantissimi posti di lavoro la realtà maggioritaria di questo "sciopero delle donne", le lavoratrici si sono prese in mano lo "sciopero" dando un segno preciso di classe alla battaglia generale di tutte le donne.A loro si sono unite le ragazze, le studentesse, che hanno portato nello sciopero, nei cortei tutto il vento fresco delle loro bella ribellione gridando "non ci avrete mai come volete voi!". L'intreccio di classe e di genere che porta lo sciopero delle donne è stata ed è l'arma giusta, "un pericolo" contro padroni, governo, Stato, uomini che odiano le donne.*Una "mistura" che ora deve estendersi, e da tanti piccoli fuochi deve diventare un grosso incendio. *
Per questo l*'8 MARZO QUEST'ANNO E' ANCORA PIU' ROSSO, DI LOTTA E PROLETARIO!*
*Un 8 marzo di manifestazioni, iniziative di lotta in tante città, da sud al nord, da Palermo, a Taranto, a Milano, a Bologna, a Roma, ecc.*Un 8 marzo che unisce tutte le battaglie delle donne, contro la guerra di bassa intensità che ci uccide e contro l'insieme della nostra condizione di vita, contro tutte le oppressioni, contro il moderno medioevo che ci impongono i governi e lo Stato dei padroni.
Un 8 marzo che unisce in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate umiliate, offese, e anche affogate, come a Lampedusa
Un 8 marzo che sarà un "ponte" verso le donne, operaie, lavoratrici che lottano negli altri paesi, dal Bangladesh, alla Cina, al Pakistan, ecc.,verso le compagne rivoluzionarie, comuniste che sono in prima linea nelle guerre popolari, dall'India, alle Filippine, alla Turchia... per cambiare la terra e il cielo!
Un 8 marzo che dice basta con il moderno fascismo, basta con il riformismo, vogliamo fare la rivoluzione!! Se vogliamo che tutta la nostra vita cambi, tutta la società deve essere rovesciata, rivoltata!
Un 8 marzo che, con il grido delle donne in lotta, respinge e affossa l'ipocrita campagna massmediatica-istituzionale, delle rappresentanti della politica borghese che vuole soffocare la furia delle donne come forzapoderosa della rivoluzione!
*DALL'8 MARZO A TUTTI GLI ALTRI GIORNI*
Nello sciopero delle donne abbiamo costruito una piattaforma unendo i bi/sogni espressi dalle donne in lotta. *Sviluppiamo su ogni punto di essa lotte concrete, campagne di organizzazione e di iniziative, anche vertenze, per conquistare risultati* che aiutino la nostra lotta generale e ci mettano in posizione di maggior forza, e diano fiducia, che si può e si deve lottare.
Sviluppiamo lotte nelle città, nei quartieri per il lavoro alle donne, per un salario garantito alle donne che garantisca l'indipendenza economica,contro il lavoro ultraprecario, ma anche contro il doppio lavoro, ecc.
Nelle fabbriche organizziamo la mobilitazione contro le discriminazioni,gli attacchi ai diritti delle lavoratrici, sulla maternità, per condizioni di lavoro e orari/turni che non penalizzino le donne, contro le provocazioni e molestie sessuali, ecc., contro il clima maschilista presente nei sindacati e anche tra i lavoratori, con piattaforme e iniziative nuove, rompendo gli schemi.
*Uniamo poi le varie battaglie per costruire insieme una mobilitazionenazionale contro il governo, lo Stato dei padroni, con assedio ai Palazzi del potere padronale e istituzionale e alle donne del potere borghese.*Nelle scuole apriamo anche la lotta sul fronte culturale, ideologico, contro una cultura falsa, sessista, che viene usata per opprimere, per uccidere il sapere critico, una vera conoscenza, per far accettare la realtà delle donne, dei ruoli in questa società come immutabili, ecc. Noi vogliamo invece Rivoluzione su tutto! *Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Italia*
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