Dopo
lo “sciopero delle donne” non possiamo permettere che ci
infanghino ancora l'8 marzo!
Un 8 marzo che unisca le battaglie delle
donne, contro la guerra di bassa intensità che ci uccide, contro
l'insieme della nostra condizione di vita, contro tutte le
oppressioni.
Un 8 marzo che unisca in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate.
Un 8 marzo che sia “ponte” verso le donne, operaie, lavoratrici che lottano negli altri paesi, dalla Cina al Bangladesh, verso le compagne rivoluzionarie che sono in prima linea nelle guerre popolari, dall'India, alle Filippine, alla Turchia...
Un 8 marzo che dica basta con
il riformismo, vogliamo fare la rivoluzione!! Se vogliamo che tutta
la nostra vita cambi, tutta la società deve essere rivoltata!
Un 8 marzo che unisca in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate.
Un 8 marzo che sia “ponte” verso le donne, operaie, lavoratrici che lottano negli altri paesi, dalla Cina al Bangladesh, verso le compagne rivoluzionarie che sono in prima linea nelle guerre popolari, dall'India, alle Filippine, alla Turchia...
Un 8 marzo che, con il grido delle donne in lotta, respinga e affossi
l'ipocrita campagna massmediatica-istituzionale, delle rappresentanti
della politica borghese che ancora una volta verrà fuori per soffocare
la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione!
Un 8 marzo in cui, come è stato per lo "sciopero delle donne", le
operaie, le lavoratrici, le giovani prendano nelle loro mani le iniziative, per ridare dignità storica, verità
di classe, perchè l'8 marzo non è di tutte, non è interclassista,
ma delle donne più sfruttate e oppresse che sono la maggioranza,
delle donne che si ribellano, delle ragazze che vogliono lottare per
un altro futuro.
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
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