dopo l' India, la Turchia in primo piano per gli stupri di massa, le concezioni, la condizione delle donne. Intanto, in italia:"Ammazza l’ex fidanzata, poi si spara", anche qui "uomini che odiano le donne" Carmela, Marinella, Rosa, doppiamente violentate da un clima "amico", di sostegno, più o meno aperto, ai loro stupratori.
Dall' Italia, all' India al mondo intero un ponte contro stupri, femminicidi,oppressione
La dura realtà ne richiama quotidianamente la necessità
mfpr
Dall' Italia, all' India al mondo intero un ponte contro stupri, femminicidi,oppressione
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Turchia, pubblicati i risultati di un’indagine sulla violenza domestica:
Il 34% degli intervistati pensa che la violenza su mogli e compagne sia «occasionalmente necessaria»
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
A pochi giorni dalla notizia dello stupro di massa ai danni di una minorenne, la Turchia viene colpita da un altro choc che ha fare con la violenza sulle donne.
Il Centro per i problemi della Donna dell’Università di Kirikkale, in collaborazione con la ong Mutlu Cocuklar Dernegi (Associazione dei bambini felici), hanno reso noti i risultati di un sondaggio sulla violenza domestica.
Le percentuali sono agghiaccianti. Il 34% degli intervistati pensa che la violenza sulle donne sia “occasionalmente necessaria”, mentre il 28% la giudica un metodo per disciplinarle. La ricerca è stata condotta su uomini con età maggiore a 18 anni ad Adana, Ankara, Istanbul, İzmir, Erzurum, Trabzon and Malatya, le maggiori città della turchia moderna, in alcuni casi anche caratterizzate da uno stile di vita occidentale.
Alla domanda se la violenza occasionale possa essere ammessa, il 34% ha risposto di sì, contro il 58,6% dei contrari e il 7,3% degli indecisi.
Il questionario poi chiedeva se la violenza sulle donne possa essere considerata un metodo per disciplinare. Il 28,2% degli intervistati ha risposto affermativamente, contro il 60,7% dei no e l’11,1% degli indecisi. L’11,5% degli uomini pensa che sia un diritto del marito diventare violento contro la moglie, mentre il 37,5% ritiene che davanti a motivazioni come l’onore e la disciplina la violenza possa essere ammessa. Capitolo a parte merita la violenza come reazione alla provocazione femminile, giustificabile per il 23,4% degli intervistati. L’unica buona notizia, se così si può chiamare, è che la violenza domestica in Turchia è sempre più causa di divorzio.
Il tema della violenza sulla donna è uno dei più sentiti nel Paese e per questo la Mezzaluna è da tempo sotto la lente di ingrandimento dell’Unione Europea. Secondo la magistratura, i reati di natura sessuale denunciati alla polizia sono aumentati del 400% negli ultimi 4 anni. Nel 2011 le donne vittime di stupro sono state 33mila rispetto alle 2000 del 2002. Le donne denunciano di più rispetto a una volta, ma la piaga appare inarrestabile e spesso va a finire in tragedia.
Il 34% degli intervistati pensa che la violenza su mogli e compagne sia «occasionalmente necessaria»
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
A pochi giorni dalla notizia dello stupro di massa ai danni di una minorenne, la Turchia viene colpita da un altro choc che ha fare con la violenza sulle donne.
Il Centro per i problemi della Donna dell’Università di Kirikkale, in collaborazione con la ong Mutlu Cocuklar Dernegi (Associazione dei bambini felici), hanno reso noti i risultati di un sondaggio sulla violenza domestica.
Le percentuali sono agghiaccianti. Il 34% degli intervistati pensa che la violenza sulle donne sia “occasionalmente necessaria”, mentre il 28% la giudica un metodo per disciplinarle. La ricerca è stata condotta su uomini con età maggiore a 18 anni ad Adana, Ankara, Istanbul, İzmir, Erzurum, Trabzon and Malatya, le maggiori città della turchia moderna, in alcuni casi anche caratterizzate da uno stile di vita occidentale.
Alla domanda se la violenza occasionale possa essere ammessa, il 34% ha risposto di sì, contro il 58,6% dei contrari e il 7,3% degli indecisi.
Il questionario poi chiedeva se la violenza sulle donne possa essere considerata un metodo per disciplinare. Il 28,2% degli intervistati ha risposto affermativamente, contro il 60,7% dei no e l’11,1% degli indecisi. L’11,5% degli uomini pensa che sia un diritto del marito diventare violento contro la moglie, mentre il 37,5% ritiene che davanti a motivazioni come l’onore e la disciplina la violenza possa essere ammessa. Capitolo a parte merita la violenza come reazione alla provocazione femminile, giustificabile per il 23,4% degli intervistati. L’unica buona notizia, se così si può chiamare, è che la violenza domestica in Turchia è sempre più causa di divorzio.
Il tema della violenza sulla donna è uno dei più sentiti nel Paese e per questo la Mezzaluna è da tempo sotto la lente di ingrandimento dell’Unione Europea. Secondo la magistratura, i reati di natura sessuale denunciati alla polizia sono aumentati del 400% negli ultimi 4 anni. Nel 2011 le donne vittime di stupro sono state 33mila rispetto alle 2000 del 2002. Le donne denunciano di più rispetto a una volta, ma la piaga appare inarrestabile e spesso va a finire in tragedia.
Stando ai dati ufficiali del ministero per la Famiglia e Politiche Sociali, fra il 2009 e il 2012 in Turchia sono state uccise 396 donne in seguito a episodi di violenza domestica. Durante questo lasso di tempo, oltre 4000 donne sono state affidate ai servizi sociali o poste sotto tutela. Per cercare di porre un freno al problema, il governo islamico-moderato guidato da Recep Tayyip Erdogan, ha approvato lo scorso una nuova legge che prevede protezione e trasferimento in un’altra città per le donne che denunciano le violenze che hanno subito.
Lo scorso dicembre il Paese è stato sconvolto dal caso della deputata Fatma Salman Kotan, eletta proprio nelle file del partito di Erdogan ad Agri, in una delle zone più arretrate del sud-est del Paese. La donna si era presentata in parlamento con il volto visibilmente tumefatto per le botte ricevute dal marito, da cui ha poi divorziato.
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