23/04/13

Assemblea di Bologna contro l'obiezione di coscienza del 20 aprile: un primo report

Nell'introduzione all'assemblea, partecipata, è stato ricordato come il percorso che ha portato a questa iniziativa si è avviato in seguito al ricorso del giudice, secondo cui l'articolo 4 della 194 si pone in contrasto con il diritto costituzionale alla salute dell'individuo. Ricorso, poi, bocciato dalla Consulta.

In sintesi, l'ennesimo tentativo di attacco alla 194.

Nei diversi interventi dei collettivi promotori sono stati esaminati i dati dell'obiezione di coscienza, il loro andamento nel tempo e nelle diverse regioni, in particolare in Emilia Romagna; le ragioni delle variazioni dell'obiezione di coscienza anche tra le diverse figure di operatori sanitari coinvolti, le ragioni che hanno portato all'introduzione della obiezione di coscienza nella 194. Le conseguenze causate dall'elevato numero di obiettori di coscienza sono le difficoltà di ricorso all' IVG in diverse regioni, tempi di attesa lunghi, ma, sopratutto, il “pendolarismo” delle donne costrette a recarsi anche fuori dalla loro regione.

Diversi aspetti delle difficoltà, sofferenze, comprese le offese, la condanna che devono subire le donne che scelgono di abortire sono stati rappresentati nel video realizzato dal collettivo Vengo prima.

Si è analizzato l' ingresso del movimento per la vita nei consultori “promosso” in alcune regioni, tra cui il Veneto, come ulteriore azione di controllo sulle scelte delle donne, elemento di ulteriore oppressione, per non parlare delle modalità con cui gli “aiuti” alle donne che decidono di non abortire vengono elargiti, fino all'indottrinamento.

Non poteva certo mancare anche un'analisi dell'annosa questione della pillola del giorno dopo che ha anche “legittimato” i farmacisti a poter avanzare un loro supposto diritto all' obiezione di coscienza.

Una parte dell'assemblea è stata dedicata alla storia della lotta per l'aborto libero e gratuito e il ruolo che questa ha avuto come anche il dibattito, le posizioni emerse nel corso di questa lotta.

Difesa della 194 e sua piena applicazione, lotta all'obiezione di coscienza, abrogazione dell'obiezione di coscienza. Naturale che un'assemblea contro l'obiezione di coscienza ponga l'accento sul che fare, come anche emergano diverse posizioni.

Sulla prima opzione (anche in riferimento ad un vecchio articolo di Rodotà sul tema e alla piattaforma della Laiga ) si è rilevato come tutti gli accorgimenti proposti non hanno mai risolto il problema; sulla seconda ad esempio: si potrebbe fare una lista di proscrizione per gli obiettori; la terza proposta si è delineata come la più limpidamente opportuna proprio perchè è il diritto d'aborto che si vuole difendere.

Una bella, vivace assemblea che dai dati puramente numerici e dalle analisi di diversi aspetti ha fatto emergere quanto il diritto d'aborto coinvolga tutti gli aspetti della vita delle donne, sia carico di significato simbolico, ma anche pratico.

Certo non poteva essere esaustiva, ma significativa, perchè si è posta la necessità del proseguire un percorso di lotta che non può limitarsi al locale;perchè, come è stato detto in uno degli interventi:” ..quando dicono che vogliono liberare le donne dalla piaga dell'aborto, in realtà ci vogliono liberare dalla libertà di scelta”

a cura della compagna dell'mfpr di Milano che ha partecipato all'assemblea

Nessun commento: