Ieri il presidio e l'assemblea sotto Palazzo di città delle lavoratrici degli asili che fanno pulizie e ausiliariato con un lavoro precario, misero - di 3 ore e 30 al giorno ma con un servizio per cui ci vorrebbero 6 ore, con grosse conseguenze per la loro salute - e un salario misero che appena arriva a 600 euro al mese, si è fatto sentire e ha "preoccupato".
Tutte le televisioni locali sono venute.
E soprattutto sono arrivati l'assessora alla Pubblica Istruzione-servizi educativi e il dirigente di questo assessorato, con cui successivamente vi è stato un lungo incontro con tutte le lavoratrici e lavoratori.
Le lavoratrici determinate e combattive hanno fortemente denunciato ogni aspetto pesante della loro condizione lavorativa faticosa, "povera", che deve far fronte anche ad atteggiamenti vessatori, ricattatori, discriminatori, che deve fonteggiare sia responsabili della Ditta, dirigenti scolastici, sia il disinteresse del Comune, e hanno riaffermato le loro improrogabili diritti e richieste:
- aumento dell'orario di lavoro nel prossimo contratto d'appalto, almeno a 5 ore al giorno e 30 settimanali; - attività lavorativa in tutti i due prossimi mesi estivi;- inserimento dell'obbligo di un salario minimo garantito, almeno 9 euro netti all'ora, nel prossimo contratto d'appalto; - chiarezza formale di quante ore sono per le pulizie e quante per le attività di ausialiariato (dato che la confusione su questo porta a pretese, a sovraccarichi di lavoro, a dover lavorare come una trottola per fare contemporaneamente tutte e due le attività); - quindi, la richiesta di attrezzature e materiali idonei per salvaguardare la nostra salute, così come verifiche sulle condizioni di sicurezza (poche settimane fa è venuta alla luce in un asilo la presenza di amianto).
Inoltre, porre all'OdG la richiesta di internalizzazione, affinchè si passi dalle parole (mozione approvata in un Consiglio comunale) ai fatti.
L'incontro si è concluso con l'impegno dell'Assessora a prendere in considerazione le richieste, a valutare le istanze nel nuovo contratto d'appalto, affermando: tutto quello che possiamo fare lo faremo. RImandando a un nuovo incontro dopo la sua consultazione con i dirigenti dell'assessorato circa la fattibilitè di alcune richieste.
Le lavoratrici, lo Slai cobas hanno preso atto. MA NON BASTA! Altre volte, anche con altri assessori abbiamo sentito parole di impegno, di "tenere in conto", ecc. a cui però non sono seguiti effettivi miglioramenti - se non quelli conquistati dopo varie lotte (aumento di mezzora dell'orario di lavoro, riconoscimento dell'ausiliariato, lavoro in un mese estivo di "sospensione"). Alle parole quasi sempre poi corrispondono i rigidi e "non superabili" problemi economici del Comune, di bilancio, ecc.
Per cui nessuna fiducia in bianco anche questa volta. Come sempre, sarà la continuazione della mobilitazione a tutti i livelli - iniziative di lotta prima di tutti, ma anche azioni legali; per questo a tutta la mobilitazione di ieri come all'incontro ha partecipato la nostra compagna avvocata - la partecipazione di tutte le lavoratrici alla lotta, ciò che ci farà vincere.
Se, come si è visto ieri, anche un presidio non molto numeroso fa preoccupare, allora una presenza numerosa diventerà un serio problema e strapperemo effettivi risultati.
Ieri durante il presidio abbiamo espresso solidarietà alla battaglia dei genitori contro le alte rette degli asili.
Nel presidio la bandiera palestinese è sventolata, perchè la nostra lotta non può essere separata dalla lotta di tutti i proletari, i popoli che vengono oppressi, sfruttati, e uccisi a decine di migliaia come oggi in Palestina, dove vengono massacrate decine di migliaia di donne e bambini.
LAVORATRICI SLAI COBAS - TARANTO
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