Le lavoratrici pulizie/ausiliariato degli asili comunali, Slai cobas sc, esprimono la loro piena solidarietà alla denuncia, battaglia contro il Comune per le rette troppo alte dei genitori dei bambini.
Condividiamo la loro rabbia. E' assurdo e impossibile che una famiglia con ISEE di 7mila euro annui, possa sborsare 230 euro a figlio al mese.
Il Comune di Taranto, in base al Decreto Ministeriale n. 79 del 30 aprile 2024, risulta essere beneficiario di risorse finanziarie pari a 5.184.000 Mln di euro per 216 posti da attivare, calcolati in base alla popolazione residente secondo i dati ISTAT dell’anno 2021 ed alla percentuale di copertura del servizio in termini di numero di posti autorizzati per 100 bambini nella fascia di età 0-2 anni.
Ma questi fondi non vanno a tagliare i costi degli asili nido.
Nello stesso tempo il "bonus nido - come denuncia il Comitato dei genitori - diventa impossibile per le famiglie da ottenere. La procedura è vessatoria. Anche questi minimi sostegni che il governo dà alle famiglie diventano praticamente un bluff. Il governo, la Roccella si sbracciano a dire "dovete fare figli... ma poi per crescerli sono cavoli vostri".
GLI ASILI NIDO DEVONO ESSERE GRATUITI!
Le lavoratrici e lavoratori degli asili nido giovedì prossimo, 23 maggio dalle ore 9,30, terranno un presidio/assemblea sotto Palazzo di città, per rivendicare migliori condizioni di lavoro, salariali e di sicurezza, basta con la fatica e miseri salari!
Invitiamo i genitori a venire, incontrarci.
STRALCI DELLA LETTERA MANDATA GIORNI FA AL COMUNE DAI GENITORI
All’attenzione del Sindaco Rinaldo Melucci
Dell’Assessora Dott.ssa Desiree Petrosillo
Il
18 maggio 2023 abbiamo scritto più volte agli stessi destinatari e alla
stampa per portare all’attenzione la nostra preoccupazione in merito
alle maggiorazioni riguardanti le rette mensili, con aumenti che in
alcuni casi arrivavano fino al 341% in più rispetto al precedente
anno educativo. Ma ancor più preoccupante ci era apparsa la
giustificazione posta dall’amministrazione comunale sul conteggiare la
misura Inps del “bonus nido” nelle nuove rette, facendo diventare questa misura un sostegno non per le famiglie ma per le casse del Comune.
...ogni
nucleo familiare che richiede il bonus è costretto ad anticipare ogni
mese le somme relative alla propria fascia di reddito (corrispondenti
alla retta mensile del nido del proprio figlio/figlia) e solo in un
secondo momento, le stesse famiglie hanno modo di rivedere indietro,
interamente, o una parte, della mensilità versata come retta del nido,
dall’istituto per la previdenza sociale.
Allora, come oggi, ci
siamo domandati come potesse una famiglia inserita in una fascia di
reddito del Valore Isee da 0 a 7.500,00 euro anticipare una retta
mensile di 230,00 euro, per esempio.
Paradossale come le percentuali di aumento sono più alte proprio nelle fasce di reddito Isee più basse (341% per la I fascia, 159% per la II fascia, 92% per la III fascia, 58% per la IV fascia…)...
...numerose famiglie che usufruiscono del prezioso servizio dei nidi comunali sono
costrette a ritirare i propri bambini e le proprie bambine dalle
strutture, a causa dell’impossibilità di sostenere il costo della retta.
Noi
il perché lo sappiamo e lo immaginavamo anche l’anno scorso, ovvero
perché l’INPS sta portando dei significativi ritardi nell’erogazione del
famoso “bonus nido”. Come è possibile che l’amministrazione comunale
non ci abbia pensato, nonostante il comitato dei genitori l’abbia
sollecitata a una riflessione più approfondita?
Riteniamo
inaccettabile che questi bambini e queste bambine e le loro famiglie
siano espulse da un percorso educativo che dovrebbe in primis essere a
disposizione delle famiglie con minori possibilità economiche perché
potrebbe veicolare strumenti educativi, intesi come materiali e
immateriali, di cui non tutte le famiglie dispongono...
Il Comitato dei genitori delle bambine e dei bambini frequentanti i nidi comunali di Taranto
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