19/05/24

Puoi essere solo maschio o femmina, altrimenti non hai identità di genere...

A Bruxelles la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+ presentata dalla presidenza ai Paesi membri dell'Ue non è stata firmata da nove Stati su 27. A non firmare la dichiarazione Italia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

L'Italia non ha aderito unificandosi ancora una volta con i governi più di destra, omofobi, fascisti, repressivi dei diritti delle Lgbtiq+, perché, ha detto, la dichiarazione “era in realtà sbilanciata sull'identità di genere, quindi fondamentalmente il contenuto della legge Zan”.

La ministra Roccella ha subito replicato alle critiche: "Il nostro governo ha firmato la dichiarazione europea contro omofobia, bifobia e transfobia. Non abbiamo invece firmato e non firmeremo nulla che riguardi la negazione dell'identità maschile e femminile... Se la sinistra ed Elly Schlein vogliono riproporre la legge Zan, il gender e la possibilità di dichiararsi maschio o femmina al di là della realtà biologica, abbiano il coraggio di dirlo con chiarezza". 

Quindi, o si è maschio, o si è femmina, o non si ha il diritto di esistere come persona.

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Riportiamo alcuni stralci di un articolo che facemmo su questo blog sugli attacchi al Ddl Zan, fatto dagli altri governi, ma - come si vede - pienamente ripresi da questo della Meloni.

 "L’Italia è il paese in cui vengono ammazzate più persone transessuali di tutta Europa ed è anche l’ultimo paese dell’UE a non avere una legge che garantisca la possibilità di denunciare gli episodi di omolesbobitransfobia". 

La polemica innescata intorno al ddl Zan, da parte delle forze più reazionarie di questo paese, si inserisce in un clima politico, sociale ed economico di profonda crisi e ristrutturazione capitalistica, in cui l’attacco ai diritti fondamentali di ogni individuo, nei suoi rapporti sociali, colpisce non solo le minoranze sessuali, ma le masse.

Il modo di produzione capitalistico, imperniato sulla famiglia tradizionale, torna con violenza a imporsi sui sentimenti, sulla libertà sessuale, sulla libertà di scelta delle donne e delle soggettività non conformi, con ripetuti attacchi ai diritti democratici, sia quelli acquisiti, sia quelli ancora da conquistare.

L’orientamento sessuale, così come l’identità di genere, sono diritti umani fondamentali, riconosciuti anche da trattati internazionali che l’Italia stessa ha sottoscritto, come la Convenzione di Istanbul. Il ddl Zan non fa altro che recepirli, in attuazione formale dei principi di eguaglianza e di pari dignità so­ciale sanciti dalla Costituzione. Lo fa in economia, proponendo alcune modifiche alla legge Mancino per estenderne l’applicazione ai crimini d’odio e di incitamento all’odio “per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità“

Siamo tutte coscienti che il ddl Zan, già frutto di ampie mediazioni, non sia la legge migliore che ci si poteva attendere anche da una democrazia borghese. Ma gli ostacoli alla sua approvazione da parte della destra sovranista, del Vaticano in nome della “libertà di espressione” di un’ideologia basata sulla discriminazione e sull’oppressione sessuale, razziale e di classe chiama tutte a schierarci.

In tutti questi mesi è stata fatta una lotta sporca, aperta e sotterranea, per bloccare il Ddl o rinviarlo sine die... Questa lotta di bassa intensità è stata aperta dal Vaticano, per reimporre la propria pesante "autorità" politica, "morale", ricattatoria sullo Stato italiano...

Questa lotta è stata immediatamente seguita e rafforzata da Salvini/Lega e centro destra che da un lato la sta sfruttando - come si dice: "giunta a fagiolo" - per tornare a pesare fortemente (vista la concorrenza della Meloni/FdI) nel gioco politico, mass mediatico, in funzione sempre di una lunga campagna elettorale, dall'altro per riproporre il fascio-populismo e le concezioni di attacco ad ogni minimo diritto democratico, in legame con la fronda europea degli Orban...

Questa guerra sporca è evidente che non è affatto una questione solo delle persone lgbtq+, è un attacco che interessa tutte e tutti, è parte del cammino verso il moderno fascismo che va apertamente contrastato, lottando contro Salvini, la destra e i suoi alleati, ma anche lottando contro il governo che "scappa" e lascia campo libero ai fascisti..."

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