07/08/21

Due presidii ieri a Modena per Laila El Harim, uccisa sul lavoro


Due presidii ieri a Modena per Laila El Harim, organizzati da Slai Cobas s.c. e Si Cobas.
 Uno davanti alla Bombonette, la fabbrica dove lavorava, l'altro, cittadino, in Piazza Grande. Nel primo presidio, che ha portato gli operai a schierarsi, i colletti bianchi hanno cercato di contestare l’accusa di “padroni assassini”, accusa confermata dall'atteggiamento di un capo/dirigente che ha cercato di investire con il suo suv un compagno dello Slai Cobas sc di Ravenna presente al presidio.


Successivamente il presidio si è spostato in piazza Grande, con interventi al microfono che hanno denunciato la crescita delle morti sul lavoro in Regione, i profitti dei padroni messi davanti alle vite umane, tutto un sistema, dalla macchina non a norma alle condizioni di sfruttamento “contrattuali” che espongono le vite operaie a rischio-sicurezza per massimizzare i profitti dei padroni. Dagli interventi dello Slai Cobas sc di Ravenna è emersa la necessità e urgenza di portare la lotta contro le morti sul lavoro non solo in fabbrica, ma anche su un piano nazionale (4 operai morti al giorno sul lavoro) con la proposta di organizzare una Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro.


Al Presidio hanno partecipato le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario di Milano/Bologna con la forte denuncia degli assassinii seriali prodotti da un sistema che schiaccia le vite delle operaie. Un sistema che dev’essere rovesciato, con l'autorganizzazione prima di tutto delle lavoratrici, che devono prendere nelle loro stesse mani la propria vita e la propria sicurezza.





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