Nella giornata internazionale per l'aborto libero e sicuro organizzato in Italia dal movimento nonunadimeno, a cui ha aderito anche l'MFPR, le donne sono scese in piazza da nord a sud per l'autodeterminazione e contro femminicidi e stupri.
Le donne non possono delegare a questo Stato moderno fascista, si organizzano per lottare, per scatenare la furia delle donne contro gli uomini, i padroni, i governi che odiano le donne, per ottenere soluzioni sul campo per rispondere e frenare le violenze sessuali contro le donne.
Tutti coloro che parlano di ”cambiamento di idee, di madri che dovrebbero insegnare ai figli il rispetto parlano a "vanvera", le idee dominanti sono quelle della classe dominante portatrici di un ideologia fascio patriarcale.
Senza rovesciare la classe dominante non si avvia la pratica rivoluzionaria e culturale per cambiare le idee ed eliminare il marciume reazionario che opprime la vita di tutte le donne. Questo sistema considera il femminicidio un affare privato, non considerando che le peggiori violenze avvengono in seno quella “sacra famiglia” che serve eccome a questo Stato nella sua funzione di ammortizzatore sociale, di conservazione; ma in essa la condizione delle donne è essere relegate ai lavori domestici, alla cura degli anziani, dei figli, come sostitute forzate della mancanza di uno stato sociale, incubatrici senza diritti, in uno stato di subordinazione senza lavoro o discriminate sul lavoro quando hanno la fortuna di averlo.
La lotta di tutte le donne deve essere la forza dirompente contro questo sistema sociale borghese, che spazzerá via le ideologie fascio patriarcali, che porterá alle donne al cambiamento radicale, finalmente libere!
Qui sotto alcune foto delle manifestazioni del 28
Taranto |
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