Contro la guerra di bassa intensità contro le donne, fatta di femminicidi, stupri, molestie, persecuzioni sessuali, serve la guerra rivoluzionaria delle donne, organizzata, per difendersi oggi da questa "strage infinita" e soprattutto per lottare per una società, uno Stato socialista che ponga tra i peggiori crimini la violenza sessuale.
Lo Stato borghese, la sua stampa, i suoi organi di controllo, repressivi, di "giustizia" sono sempre più il problema non la "soluzione".
Essi riducono ogni femminicidio, ogni stupro a caso singolo, su cui giornali, televisioni, "esperti", giudici possano, con più o meno sadismo, più o meno ipocrisia, più o meno spirito pruriginoso, affondare le mani (come si sta tornando a vedere per la uccisione di Noemi). Anche quando alcuni di questi settori del sistema sono sinceri, non possono che essere ciechi e impotenti a fermare questa catena di morti, di stupri, ecc. perchè non vogliono e/o non possono vedere la causa principe.
Quando lo Stato borghese, il governo borghese interviene con leggi, disposizioni, controlli, attua soluzioni peggiori del male; perché chi dovrebbe risolvere è lo stesso che crea le condizioni oggettive e soggettive di questa condizione delle donne; perché i suoi uomini sono parte degli assassini e stupratori, sono coloro che attuano la violenza sessuale sistematica come modus vivendi, come concezione organica di subordinazione, fascista, delle donne; perché per questo sistema la "soluzione" vuol dire ed è controllo sulle donne, divieti, chiusura e desertificazione degli spazi sociali, dei luoghi di socializzazione, ecc.
Le donne non possono delegare a questo Stato, devono organizzarsi per lottare, per scatenare la furia delle donne contro gli uomini che odiano le donne, lo Stato, il governo, i padroni... che odiano le donne; attuando in questo anche modi e soluzioni sul campo per rispondere e frenare le violenze sessuali contro le donne, con una violenza organizzata delle donne che faccia fare passi indietro realmente a tutti (perché per es. zone dove avvengono stupri non possono essere occupati dalle donne? ecc.).
Tutti coloro e tutte coloro che fanno un discorso di "cambiamento di idee", di "cultura", "educazione", o sono ingenui o inconsapevoli epigoni dell'ideologia di questo sistema borghese. Le idee dominanti sono quelle della classe dominante. Senza rovesciare la classe dominante, senza la "pratica rivoluzionaria", non si avvia il processo di rivoluzione culturale per cambiare le idee. Ogni avanzamento reale, ogni rottura pratica fatta dalla lotta delle donne, vale 1000 tentativi di trasformazione delle idee in questa società.
Occorre eccome uno Stato, ma Proletario.
Uno Stato socialista, frutto di una guerra popolare, di una rivoluzione in cui le donne portano e sono la "marcia in più" che pretende e attua un cambiamento a 360°, perché tutta la vita deve cambiare! Uno Stato socialista in cui le donne sono al potere proletario.
Uno Stato che considera e tratta i femminicidi, gli stupri tra i più gravi crimini dell'umanità; che non considera ciò che avviene nelle famiglie e la condizione delle donne, delle ragazze in esse un "affare privato"; che mette al primo posto l'attuazione delle condizioni oggettive, lavorative, di socializzazione dei servizi sociali, di abolizione del lavoro domestico e delle condizioni culturali, ideologiche, di libertà, perché vi sia realmente la liberazione di tutte le donne a tutti i livelli.
Per tutto questo serve oggi più che mai un movimento femminista proletario rivoluzionario.
MFPR
Lo Stato borghese, la sua stampa, i suoi organi di controllo, repressivi, di "giustizia" sono sempre più il problema non la "soluzione".
Essi riducono ogni femminicidio, ogni stupro a caso singolo, su cui giornali, televisioni, "esperti", giudici possano, con più o meno sadismo, più o meno ipocrisia, più o meno spirito pruriginoso, affondare le mani (come si sta tornando a vedere per la uccisione di Noemi). Anche quando alcuni di questi settori del sistema sono sinceri, non possono che essere ciechi e impotenti a fermare questa catena di morti, di stupri, ecc. perchè non vogliono e/o non possono vedere la causa principe.
Quando lo Stato borghese, il governo borghese interviene con leggi, disposizioni, controlli, attua soluzioni peggiori del male; perché chi dovrebbe risolvere è lo stesso che crea le condizioni oggettive e soggettive di questa condizione delle donne; perché i suoi uomini sono parte degli assassini e stupratori, sono coloro che attuano la violenza sessuale sistematica come modus vivendi, come concezione organica di subordinazione, fascista, delle donne; perché per questo sistema la "soluzione" vuol dire ed è controllo sulle donne, divieti, chiusura e desertificazione degli spazi sociali, dei luoghi di socializzazione, ecc.
Le donne non possono delegare a questo Stato, devono organizzarsi per lottare, per scatenare la furia delle donne contro gli uomini che odiano le donne, lo Stato, il governo, i padroni... che odiano le donne; attuando in questo anche modi e soluzioni sul campo per rispondere e frenare le violenze sessuali contro le donne, con una violenza organizzata delle donne che faccia fare passi indietro realmente a tutti (perché per es. zone dove avvengono stupri non possono essere occupati dalle donne? ecc.).
Tutti coloro e tutte coloro che fanno un discorso di "cambiamento di idee", di "cultura", "educazione", o sono ingenui o inconsapevoli epigoni dell'ideologia di questo sistema borghese. Le idee dominanti sono quelle della classe dominante. Senza rovesciare la classe dominante, senza la "pratica rivoluzionaria", non si avvia il processo di rivoluzione culturale per cambiare le idee. Ogni avanzamento reale, ogni rottura pratica fatta dalla lotta delle donne, vale 1000 tentativi di trasformazione delle idee in questa società.
Occorre eccome uno Stato, ma Proletario.
Uno Stato socialista, frutto di una guerra popolare, di una rivoluzione in cui le donne portano e sono la "marcia in più" che pretende e attua un cambiamento a 360°, perché tutta la vita deve cambiare! Uno Stato socialista in cui le donne sono al potere proletario.
Uno Stato che considera e tratta i femminicidi, gli stupri tra i più gravi crimini dell'umanità; che non considera ciò che avviene nelle famiglie e la condizione delle donne, delle ragazze in esse un "affare privato"; che mette al primo posto l'attuazione delle condizioni oggettive, lavorative, di socializzazione dei servizi sociali, di abolizione del lavoro domestico e delle condizioni culturali, ideologiche, di libertà, perché vi sia realmente la liberazione di tutte le donne a tutti i livelli.
Per tutto questo serve oggi più che mai un movimento femminista proletario rivoluzionario.
MFPR
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