MA QUALE
LIBERTA’, MA CHE DEMOCRAZIA, QUESTO E’ UNO STATO DI POLIZIA, MODERNO FASCISTA,
CHE ANCOR PIU’ SULLE DONNE MOSTRA TUTTA LA SUA BARBARIE!
NO ALLA TORTURA DEL “41-BIS”
PER NADIA LIOCE!
Domani
Nadia Lioce, prigioniera politica rivoluzionaria,sottoposta da anni a
condizioni detentive disumane nel carcere de L’Aquila, sarà processata per
disturbo della “quiete pubblica”, per avere protestato contro l’ennesima
tortura, che consiste nella privazione del tutto di libri,quaderni e materiale
di cancelleria, tesa ad isolarla maggiormente, nell’intento di annientarne la
volontà politica e finanche la vita.
Si
tratta di un regime carcerario - ex art. 41-bis, che già nel 1995 il “Comitato europeo per la
prevenzione della tortura e delle pene” ha definito inumano e degradante, per
le sue estreme restrizioni, che tagliano fuori dal mondo esterno i detenuti.
Restrizioni la cui durata prolungata provoca effetti dannosissimi, capaci di
alterare, spesso in maniera irreversibile, le facoltà mentali e sociali di chi
vi è costretto. Non a caso la norma ne
prevede un carattere di temporaneità, della durata di quattro anni e le
proroghe di due anni.
Ma
lo stato moderno fascista italiano è andato oltre la stessa citata fascista
legge, prorogando a vita il disumano
regime del 41-bis a chi, come Nadia Lioce, non si è piegata alla borghesia
malgrado le torture subite.
Certamente,
Il fatto di essere donna ha incarognito oltremodo i suoi aguzzini, i detentori del potere, che
vorrebbero il genere femminile sottomesso e remissivo, sempre pronto a subire,
con “cristiana rassegnazione”, ogni cosa, ogni violenza, gli esisti nefasti di
questo sistema reazionario, antipopolare, repressivo e misogino, che ancor più
sulle donne mostra tutta la sua barbarie.
Ma
come abbiamo già detto, NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!!! Non ci possono
essere repressione, ricatti, violenze, galere, che potranno zittire e fermare
la rabbia, la lotta e il bi-sogno di rivoluzione delle donne, soprattutto di
quelle proletarie, che da questo sistema, da questa marcia società non hanno
proprio nulla da perdere, bensì da spezzare le doppie catene, di classe e di
genere.
LA REPRESSIONE NON CI FA PAURA, LA
NOSTRA LOTTA SARA’ SEMPRE PIU’ DURA!
QUESTO SISTEMA E’ UNA BARBARIE, LE
DOPPIE CATENE DOBBIAMO SPEZZARE!
Lavoratrici MFPR
Policlinico –Palermo Pa, 14.09.2017
Nessun commento:
Posta un commento