Nella Giornata internazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito, in almeno 30 città
italiane le donne sono scese in piazza per il diritto all'aborto e all'autodeterminazione, ma anche contro la narrazione mediatica della violenza, per cui il carabiniere che stupra è una “mela marcia” e le donne "se la sono cercata", mentre lo straniero che stupra è “il classico esempio della sua categoria” e le donne sono "nostre", di italica proprietà.
Ve la siete cercata e non finisce qui. Nonostante la convocatoria per il 30 di Camusso e CGIL, nel tentativo di mettere il cappello alla mobilitazione delle donne e deviarne la lotta, dall'8 marzo a oggi le donne hanno saputo dimostrare che l'autonomia della lotta le rende invincibili.
IL 28 SETTEMBRE E' NOSTRO E SARA' NOSTRO ANCHE IL 25 NOVEMBRE.
Roma |
Argentina |
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