Una resistenza
oltremisura
Per l'ennesima volta, il 21 luglio 2016, siamo stati svegliati all'alba dalla polizia. Questa volta, su mandato del solito p.m. Rinaudo, vorrebbero obbligarci a presentarci in commissariato tutti i giorni, due volte al giorno, come misura cautelare per una iniziativa del settembre 2015, quando visitammo gli uffici della Turkish Airlines di Caselle (Torino), per denunciare la politica terrorista di Erdogan ed esprimere sostegno a chi, in Turchia e in Kurdistan, continua a resistere e a combattere.
Incredibile ma vero, proprio mentre in Turchia dilagano
purghe e arresti di massa, mentre Erdogan dichiara la sostanziale destituzione
del Parlamento e la sospensione della Convenzione dei diritti umani, in Italia –
come in Europa – si finge di scandalizzarsi e intanto si cerca di zittire chi da
tempo denuncia il terrorismo dello Stato turco, che non è certo una novità
dell'ultim'ora, anzi.
Ebbene, stavolta abbiamo deciso che non ci presteremo a
queste limitazioni della libertà.
Primo, perché – come è esplicitato nella stessa
ordinanza restrittiva – questa è finalizzata a impedirci di reiterare le
condotte in questione, cioè il sostegno alla resistenza del PKK e alla lotta
rivoluzionaria in Kurdistan, un sostegno di cui oggi c'è più bisogno che mai e
per il quale, semmai ci fosse qualcosa da rimproverarci, sarebbe di non esser
riusciti a fare abbastanza.
Poi,
perché è ora di reagire a questo stillicidio di misure repressive con cui si
stanno tentando di soffocare i movimenti di lotta: soltanto tra la Valsusa e
Torino, non si contano più le persone sottoposte a restrizioni. Adesso basta! È
improrogabile una risposta collettiva, ognuno secondo le proprie possibilità.
Perciò la gran parte di noi non collaborerà più a limitare la propria libertà, e
non si presenterà in commissariato. Se vorrete dovrete assumervi la
responsabilità di trascinarci in galera. Noi siamo qui. Al limite andremo a
raggiungere quei compagni – Luca e Giuliano – che già stanno scontando in
carcere il coraggioso rifiuto di sottostare agli arresti domiciliari, e a cui
cogliamo l'occasione per mandare un forte abbraccio. Se pensavate di
spaventarci, avete sbagliato bersaglio.
Gli
imputati e le imputate per l'irruzione alla Turkish
Airlines
Torino 22 luglio 2016
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