Storie di ordinaria violenza sulle donne
Operata al seno per tumore, il marito la insulta: “Non sei più una donna”
Sessantenne cuneese era a processo per maltrattamenti psicologici, il giudice lo ha assolto
BARBARA MORRA
CUNEO
CUNEO
“Chi ti ha fatto questo intervento di ricostruzione? Un veterinario avrebbe fatto meglio”. Questa frase, insieme ad altre manifestazioni di disprezzo, è stata paragonata a un maltrattamento psicologico. L’ha detta un marito sessantenne cuneese alla moglie appena uscita dalla terapia per la cura di un tumore al seno.
La donna subì una mastectomia e, successivamente, affrontò
la ricostruzione con la plastica al seno. Ha denunciato il marito per
maltrattamenti e un avvocato l’ha affiancata nella costituzione di parte
civile nel processo che ne è derivato.
Il tribunale di Cuneo ha pronunciato una sentenza di assoluzione. I motivi del proscioglimento saranno più chiari con il deposito delle motivazioni.
La coppia era sposata da vent’anni con due figlie. All’epoca dei fatti portati a giudizio la più piccola aveva 14 anni.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a un anno e 4 mesi. “Il rapporto era stato normale fino all’intervento di mastectomia - ha detto in requisitoria -. Lei faceva la moglie che accudiva e non aveva bisogno di essere accudita. Quando le parti si sono ribaltate a lui non è più andata bene”.
Il legale di parte civile: “Disse anche alla sorella di lei che la moglie, dopo l’intervento, non era più una donna. Certo, l’operazione di ricostruzione non è stata evidentemente come quella fatta ad Angelina Jolie”. E ancora: “Dopo la malattia lei è diventata per il marito un parassita, insisteva perchè andasse a lavorare perchè in casa non gli serviva più”.
Alla fine del rapporto di coppia (ora sono legalmente separati) lui ebbe una relazione extraconiugale. L’avvocato: “Le chiedeva di preparargli la borsa per trascorrere il week end con l’amante e la domenica sera le portava i panni da lavare”.
Il difensore del marito ha dato un’altra versione: “La frase del veterinario e le altre, seppur moralmente sbagliate vanno inserite in un contesto generale di crisi di coppia. Il casus belli è stata la scoperta da parte di lei della relazione extraconiugale, il resto lo ha fatto la mancanza di un accordo sui soldi necessari al mantenimento”.
Il tribunale di Cuneo ha pronunciato una sentenza di assoluzione. I motivi del proscioglimento saranno più chiari con il deposito delle motivazioni.
La coppia era sposata da vent’anni con due figlie. All’epoca dei fatti portati a giudizio la più piccola aveva 14 anni.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a un anno e 4 mesi. “Il rapporto era stato normale fino all’intervento di mastectomia - ha detto in requisitoria -. Lei faceva la moglie che accudiva e non aveva bisogno di essere accudita. Quando le parti si sono ribaltate a lui non è più andata bene”.
Il legale di parte civile: “Disse anche alla sorella di lei che la moglie, dopo l’intervento, non era più una donna. Certo, l’operazione di ricostruzione non è stata evidentemente come quella fatta ad Angelina Jolie”. E ancora: “Dopo la malattia lei è diventata per il marito un parassita, insisteva perchè andasse a lavorare perchè in casa non gli serviva più”.
Alla fine del rapporto di coppia (ora sono legalmente separati) lui ebbe una relazione extraconiugale. L’avvocato: “Le chiedeva di preparargli la borsa per trascorrere il week end con l’amante e la domenica sera le portava i panni da lavare”.
Il difensore del marito ha dato un’altra versione: “La frase del veterinario e le altre, seppur moralmente sbagliate vanno inserite in un contesto generale di crisi di coppia. Il casus belli è stata la scoperta da parte di lei della relazione extraconiugale, il resto lo ha fatto la mancanza di un accordo sui soldi necessari al mantenimento”.
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