25 Novembre di Lotta
Gli episodi di violenza contro le donne in quanto donne accadono tutti i giorni
in tutti i contesti: famiglia, lavoro, scuola, relazioni sessuali e/o
affettive, luoghi pubblici, web. La discriminazione, l’oppressione e
l’abuso delle donne colpisce tutte senza distinzioni di età,
provenienza, estrazione sociale, religione o appartenenza politica. Misogini,
molestatori, stupratori, chi agisce violenza psicologica e\o fisica
sulle donne sono protetti e sostenuti da un sistema sessista, da leggi
fasciste e da una cultura di massa patriarcale.
Tutte e tutti siamo fortemente contaminate/i da queste dinamiche sociali e culturali,
non per caso quando una donna subisce violenza si tende a
colpevolizzarla ed a “giustificare”, sminuire l'accaduto: era sola? era
ubriaca? se l'è cercata?
Si parte quasi sempre dall’ipotesi che quanto raccontato dalle donne non sia vero.
Non si è in grado di ascoltare e accogliere la testimonianza delle donne rispettandone il vissuto, senza vivisezionarlo. Per essere vera una storia di violenza deve passare al giudizio
della magistratura, la donna deve vivere un'altra forma di violenza: il
processo, in cui deve dimostrare con prove “formali”, “la verità”: come
se la Legge e lo Stato difendessero e garantissero le donne!
Tollerare
o non riconoscere atteggiamenti sessisti significa essere complici di
uno stato fascista e imperialista basato sulla guerra e sullo
sfruttamento di un genere su tutti gli altri, di un’etnia su tutte le
altre, di una classe su tutte le altre. Per
una società differente, anti-capitalista e rivoluzionaria pratichiamo
l’antisessismo al pari dell’anti-fascismo e dell’anti-razzismo.
Apriamo discussioni collettive su sessismo e violenza maschile contro
le donne negli spazi che frequentiamo, per creare cultura e spazi di
libertà. Riconosciamo il “privilegio istituzionalizzato dell’uomo
bianco” per poter costruire pratiche quotidiane di solidarietà.
Questo 25 Novembre lo vogliamo dedicare alla lotta delle operaie della Yoox
che hanno denunciato il padrone, che oltre ad averle molestate
sessualmente impone condizioni di lavoro umilianti e disumane; infatti 9
di loro sono state licenziate ingiustamente proprio a causa di questa
lotta, nella quale nell’ultimo mese hanno fatto un presidio di tre
giorni consecutivi all’Interporto di Bologna, bloccando completamente
l’accesso dei camion e delle merci, con un grave danno economico per
l’azienda.
Il blocco è stato rimosso con la repressione ma le operaie continuano a
lottare ed a chiedere il reintegro delle lavoratrici licenziate.
Inoltre lo vogliamo dedicare alla resistenza del movimento delle donne curde, a Ekin Van torturata uccisa, trascinata ed esposta nuda in piazza; a Fatma, incarcerata e condannata a morte in Iran per aver ucciso il marito violento dopo un matrimonio forzato; a tutte le bambine uccise dalla polizia
durante il coprifuoco imposto dall’esercito turco; a tutte le donne che
resistono e si difendono e che per questo vengono ammazzate e
incarcerate. Oggi e tutti i giorni queste donne sono con noi nella lotta contro il femminicidio.
Riaffermiamo la piena Libertà delle Donne all’Autodeterminazione e all’Autodifesa contro lo stupro e le varie forme di violenza di genere agite come strumento di controllo sociale da uno stato sessista.
Mercoledì 25 NOVEMBRE 2015
Manifestazione contro la violenza alle donne +
Flash Mob del Teatro dell'Oppressa
Piazza XX Settembre Bologna ore 17.00
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