In risposta ad un articolo pubblicato su "loraquotidiano.it :
ci vuole una forma di organizzazione piu concreta, che si rivolga alle masse di donne, affinchè esse comprendano secondo l'acquisizione di una coscienza proletaria, che il problema dei femminicidi sia un problema strutturale, portato avanti da questa società che è borghese e maschilista, e che con le sue leggi e le sue azioni va contro lo stato sociale/economico della donna, non riconosciendola come essere umano che goda dei diritti che le spettano!! per questo il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario l'anno scorso ha indetto lo sciopero delle donne ed ogni giorno porta avanti una lotta rivoluzionaria volta a denunciare la doppia oppressione che le donne in questa società capitalista ed imperialista, subiscono!!!
La donna non è un incubatrice, per come il governo Renzi la definisce nei fatti, ovvero "concedendo" il bonus bebè, ma è l'arma in più rivolta alle masse proletarie, che come unico scopo hanno quello di ribaltare questo sistema capitalista e borghese, affinchè la doppia oppressione della donna cessi di esistere!!!
le domande riflessive che l'autore dell'articolo si pone, trovano risposta solo nella coscienza proletaria e nel movimento femminista proletario rivoluzionario, e nella visione di classe, poichè "non tutti gli uomini sono merda", dal momento che non è un problema umanitario, ma un problema di classe, quella classe borghese che ci governa e che è maschilista.
di seguito il link e l'articolo al quale rispondiamo:
http://www.loraquotidiano.it/blog/femminicidi-e-colpa-nostra-sorelle/
ci vuole una forma di organizzazione piu concreta, che si rivolga alle masse di donne, affinchè esse comprendano secondo l'acquisizione di una coscienza proletaria, che il problema dei femminicidi sia un problema strutturale, portato avanti da questa società che è borghese e maschilista, e che con le sue leggi e le sue azioni va contro lo stato sociale/economico della donna, non riconosciendola come essere umano che goda dei diritti che le spettano!! per questo il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario l'anno scorso ha indetto lo sciopero delle donne ed ogni giorno porta avanti una lotta rivoluzionaria volta a denunciare la doppia oppressione che le donne in questa società capitalista ed imperialista, subiscono!!!
La donna non è un incubatrice, per come il governo Renzi la definisce nei fatti, ovvero "concedendo" il bonus bebè, ma è l'arma in più rivolta alle masse proletarie, che come unico scopo hanno quello di ribaltare questo sistema capitalista e borghese, affinchè la doppia oppressione della donna cessi di esistere!!!
le domande riflessive che l'autore dell'articolo si pone, trovano risposta solo nella coscienza proletaria e nel movimento femminista proletario rivoluzionario, e nella visione di classe, poichè "non tutti gli uomini sono merda", dal momento che non è un problema umanitario, ma un problema di classe, quella classe borghese che ci governa e che è maschilista.
di seguito il link e l'articolo al quale rispondiamo:
http://www.loraquotidiano.it/blog/femminicidi-e-colpa-nostra-sorelle/
Il 25 novembre è la giornata contro la violenza maschile contro le
donne, e ogni anno mi incazzo, lo so, non dovrei perché ogni tipo di
sensibilizzazione è meglio del silenzio, eppure forse si sta sbagliando
qualcosa, quand’ero ragazza, negli anni settanta le femministe
gridavano, nelle foto siamo tutte a bocca aperta le braccia in alto le
mani a forma di fica, eravamo colorate e fiorite come la nostra rabbia
innocente per un mondo che contestavamo, contro una società maschilista
che passava sui nostri corpi, era l’autodeterminazione, la
consapevolezza del corpo, la conoscenza di noi attraverso le altre,
eravamo giovani e non volevamo essere vittime.
Ma gli uomini chi li educa? Le future donne chi le educa? Io mi sento
questo peso addosso, un’enorme responsabilità, è vero, non ho avuto
figli e non li ho avuti perché ero concentrata su di me, sui miei
diritti, nessuna di noi avrebbe dovuto fare figli, avremmo dovuto
saltare una generazione, avremmo dovuto impegnarci di più, creare più
coscienza, sono sempre le madri che fanno i figli, sono sempre le donne
che scelgono l’uomo, sono le donne che hanno il dovere di educare,
qualcosa non ha funzionato, e in questa apparente libertà conquistata
sulla nostra pelle abbiamo permesso che le nostre sorelle ripetessero
gli errori delle nostre madri, orrori ormai senza nessuna forma, senza
filtri senza limiti senza coscienza, le donne muoiono e sono i nostri
figli che uccidono, la maternità è perversa, l’istinto materno di
protezione anche verso il mostro, no, non sono mostri, sono uomini che
cercano nell’umiliazione il riscatto, sono stupidi stupidi stupidi, non
hanno altre armi se non la violenza per il possesso, la violenza
scaturita dalla netta superiorità intellettuale della donna, che come un
animale braccato pensa sempre da millenni che la colpa è sua.
E ogni anno vedo messe in scena di tristezza, commemorazioni di sagome
disegnate, scarpe abbandonate a simbolo di…di che? Ecco questa
teatralizzazione della morte mi fa incazzare, candele accese: preghiamo
per nostra sorella Maria uccisa preghiamo per nostra sorella Elena
uccisa preghiamo per nostra sorella Chiara uccisa…no, io non prego, e
non importa che è una preghiera laica, i funerali non mi interessano le
commemorazioni non mi interessano, fiori candele e adesso questo orrore
di foto patinate con meravigliose modelle deturpate da un trucco
sapiente, occhi neri fatti col cerone e sangue di rossetto, l’estetica
dell’orrore. Ma cosa si fa realmente per fermare tutto questo? Ci
interroghiamo perché sta succedendo così prepotentemente? Io voglio
capire cose succede agli uomini, sono tutti impazziti? Sono tutti merda?
Animali? No, sappiamo che non può essere questo, e allora? Chi mette i
fiori su una sagoma disegnata per terra fa un gesto di carità cristiana,
io sono atea e voglio giustizia, voglio educazione nelle scuole voglio
che questa violenza smetta voglio fare piangere le madri di questi
uomini, perché sono le madri che ripetono gli stessi errori di sempre,
lo so, è un’affermazione incondivisibile, sempre la donna è colpevole,
sì, è colpevole, colpevole colpevole colpevole.
Credete che quest’affermazione sia una stronzata? Ma se non sono le
madri a creare una nuova coscienza nei figli, maschi e femmine, chi deve
essere? Quegli uomini confusi di cui non non ci siamo mai occupate?
Quegli uomini che di fronte alla nostra rivoluzione il meglio che hanno
creduto di fare era lavare i piatti e mettersi il grembiule? Quegli
uomini che per amore si sono fatti un po’ donna? Come li abbiamo
confusi, e quelli che non avevano gli strumenti culturali, intellettuali
per capire la nostra rivoluzione? Quando accendete le vostre candele e
piangete per le vostre sorelle, piangete per voi stesse, perché abbiamo
fallito, sorelle.
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