(Dal MFPR) - L'appello/proposta
diffuso alla manifestazione del 1° novembre a Roma in
solidarietà con la resistenza di Kobane, per un presidio di
donne al fianco delle combattenti kurde contro l'Isis e
l'imperialismo da realizzarsi il 22 novembre ha due ragioni:
1) perchè vogliamo
sostenere le nostre sorelle kurde che combattono per la
difesa di Kobane e Rojava; le combattenti kurde sono in
prima fila nella lotta di tutto il popolo kurdo e insieme
portano avanti la battaglia per la liberazione sociale delle
donne; esse mandano un messaggio a tutte le donne che deve
essere raccolto dalle donne del nostro paese;
2) perchè vogliamo denunciare il ruolo complice dell'Isis della Turchia, dei regimi arabi, degli imperialisti, Usa ed europei. Questo secondo aspetto è altrettanto importante e ci spetta, a
noi donne che viviamo in uno di questi paesi imperialisti.
Se vogliamo essere al fianco delle donne, combattenti kurde che difendono con la vita Rojava per tutto quello che significa anche per le donne, noi dobbiamo lottare contro chi, Turchia, imperialismo... fa una finta opposizione all’ISIS mentre l'ha fornita di armamenti, dollari; come dobbiamo smascherare l'autorizzazione della Turchia al passaggio di poche centinaia di kurdi di Barzani (quelli, sì, che si affidano all'aiuto dell'imperialismo Usa) a fini di autopropaganda, mentre lascia morire ai suoi confini migliaia di kurdi, donne, bambini.
Questa lotta ci tocca...
2) perchè vogliamo denunciare il ruolo complice dell'Isis della Turchia, dei regimi arabi, degli imperialisti, Usa ed europei. Questo secondo aspetto è altrettanto importante e ci spetta, a
noi donne che viviamo in uno di questi paesi imperialisti.
Se vogliamo essere al fianco delle donne, combattenti kurde che difendono con la vita Rojava per tutto quello che significa anche per le donne, noi dobbiamo lottare contro chi, Turchia, imperialismo... fa una finta opposizione all’ISIS mentre l'ha fornita di armamenti, dollari; come dobbiamo smascherare l'autorizzazione della Turchia al passaggio di poche centinaia di kurdi di Barzani (quelli, sì, che si affidano all'aiuto dell'imperialismo Usa) a fini di autopropaganda, mentre lascia morire ai suoi confini migliaia di kurdi, donne, bambini.
Questa lotta ci tocca...
In risposta a questo appello, che
proponeva il presidio sotto l'ambasciata turca a Roma, vi
è stata una proposta proveniente da compagne e compagni
kurdi e realtà romane che hanno promosso il Convegno
dell'11 e la manifestazione del 1° novembre di scegliere
invece una sede governativa italiana per chiedere che
venga fatta pressione sulla Turchia (che è membro della
Nato) da parte dell'Italia e dell'Ue - di cui l'italia ha
la presidenza - che smettano di dare sostegno a Isis.
Questa proposta è stata accettata
dalle compagne del mfpr, invitando a costruire insieme, in
maniera unitaria l'iniziativa.
Rilanciamo pertanto l'appello a
costruire insieme in Italia, un'iniziativa di donne per il
22 novembre, in vista della giornata mondiale contro la
violenza di genere.
Un presidio di
donne contro l'ISIS e l'imperialismo: quello della Turchia,
che sostiene l'ISIS anche militarmente per soffocare la
resistenza del popolo kurdo; quello dell'Italia, che
continua a intrattenere con la Turchia eccellenti rapporti
commerciali, politici e militari; quello della NATO, i cui
crimini contro l'umanità (ultima la "creazione" dell'ISIS)
sono già sinora incalcolabili.
Un sit-in di
donne, vivace e combattivo come lo spirito che anima le
combattenti kurde nella rivoluzione sociale del Rojava.
"con le donne
in prima linea contro lo stato fascista turco, né
repressione,
né stupri punitivi fermeranno la rivolta"
né stupri punitivi fermeranno la rivolta"
Questo lo
striscione esposto da una delegazione del mfpr davanti
all'ambasciata turca il 6 luglio dello scorso anno,
nella giornata di lotta nazionale contro
i femminicidi che scosse i palazzi del potere in
preparazione dello sciopero totale delle donne (realizzato
il 25 novembre). Quello striscione abbiamo dovuto difendere
con le unghie e con i denti dai militari italiani a difesa
della "proprietà privata dell'ambasciata turca", come ci
dissero i militari quando tentarono di strapparci lo
striscione! http://www.youtube.com/watch?v=X_SPvAGPJ0w
Questa
esplicita connivenza dello Stato italiano con gli interessi
dell'imperialismo turco e di quello del Califfato, non può
che motivarci ancor di più a scuotere i palazzi del potere
in casa nostra, al fianco delle nostre sorelle kurde!
Dalle sorelle Mirabal a Kader Ortakaya,
Arin Mirkin, Ceylan Ozalp, Sakine Cansız, Fidan Doğan, Leyla
Söylemez e tante altre...
Il 25 novembre è nostro, è delle donne che si ribellano!
E' delle sorelle che si battono contro il femminicidio per un cambiamento radicale della società a 360°
e oggi è delle comattenti kurde!
Il 25 novembre è nostro, è delle donne che si ribellano!
E' delle sorelle che si battono contro il femminicidio per un cambiamento radicale della società a 360°
e oggi è delle comattenti kurde!
Luigia, mfpr L'Aquila
Per organizzarci: sommosprol@gmail.com - 328 7223675
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