continuano a raffica e in maniera articolata le "iniziative" degli integralisti cattolici, Milano sembra diventata il crocevia: le pregiere davanti agli ospedali, cortei contro 194, infermiere che negano l'accesso a giovani per la richiesta della pillola del giorno dopo... A pochi giorni dall'"invito" del Papa ai medici cattolici ad "essere coraggiosi ed andare controcorrente" nell'obiezione di coscienza in tema di IVG-in un Paese in cui l'obiezione si attesta intorno al 70%! il coraggio richiesto, invece, è contro l'ideologia dominante troppo "materialista"- si viene a sapere dell'ennesima iniziativa, questa volta in una scuola, dell'integralista di turno per "dissuadere" preventivamente le studentesse a far ricorso a un'interruzione di gravidanza, con i metodi, questi sì, violenti degli antiabortisti che amano utilizzare immagini shock per le loro campagne, ma anche metodi di intimidazione, lugubri, criminalizzanti verso le donne. E, ancora una volta, la Curia di Milano si "sfila"! Tutta la nostra solidarietà e sostegno alle studentesse che hanno giustamente denunciato la violenza subita!
mfpr- Milano
Milano il prof di religione proietta un film anti aborto: il preside e la Curia lo sospendono
Al liceo Cardano un filmato shock girato negli anni Ottanta da un ginecologo e fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza
di TIZIANA DE GIORGIO e ZITA DAZZI
Il documentario su un aborto chirurgico mostrato a scuola, durante l’ora di religione, con un’ecografia in cui si vede nel dettaglio l’eliminazione del feto. Un filmato shock girato negli anni Ottanta da un ginecologo pro life e fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza. E convincerle a non farlo. È successo all’istituto superiore Cardano di Milano.
Circa due settimane fa per una classe di terza liceo scientifico dell’istituto in zona San Siro è un’ora di religione come tutte le altre. L’insegnante, G.N., cinquantenne e nell’istituto da otto, entra in aula armato di proiettore. A lezione con lui si è parlato più volte di aborto, con gli studenti divisi fra pro o contro. Ma questa volta è diverso. Bisogna «capire davvero», dice il docente ai ragazzi. Sul muro, nell’aula a luci spente, iniziano a scorrere le immagini dell'Urlo silenzioso, mezz’ora di immagini dirette e girate dall’americano Bernard Nathanson nel 1984. «Per la prima volta guarderemo un bambino mentre viene dilaniato, smembrato, disarticolato, stritolato e distrutto dai gelidi strumenti d’acciaio dell’aborzionista», rimarca il medico guardando la telecamera. Poi 30 minuti di immagini fortissime, con un feto in primo piano.
Gli studenti ammutoliscono, soprattutto le ragazze. Alcune di loro escono dall’aula sconvolte, incrociano un professore che esce da un’aula vicina, scoppiano in lacrime. «Così è troppo», si sfogano. La stessa cosa la diranno a casa i genitori. La prima a muoversi per capire cosa sia successo è la scuola, contattata dalle famiglie: dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante. «Mi sono mosso per garantire in tutti i modi gli studenti, in accordo con la Curia», spiega. E in effetti in arcivescovado il caso è noto, anche se ovviamente si sarebbe preferito che restasse coperto o che per lo meno a denunciarlo non fossero stati gli studenti.
Anche questa volta — come dopo il recente incidente sull’inchiesta segreta per conoscere le scuole dove ci sono iniziative sul tema gay — la Diocesi si prende la responsabilità per quel succede a scuola nell’ora di religione e adotta le contromisure, senza negare l’accaduto. Il prof che ha mostrato il video choc non potrà più insegnare la materia, per mancanza dei requisiti minimi. «A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano di Milano al preside dell’istituto — si legge nel comunicato della Diocesi — il 10 novembre il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N. per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico».
La nota è di don Giambattista Rota, il nuovo responsabile del Servizio, alla seconda “grana” da quando ha preso il posto di don Michele Di Tolve, il vecchio direttore dell’ufficio. Di Tolve era un fanatico della formazione dei suoi 7mila insegnanti, ma evidentemente qualche cosa deve non aver funzionato nel caso del professore. In rete si trova facilmente il suo sito Internet, una vetrina piena di link ad archivi di foto personali, dove accanto alle immagini di lui genuflesso che prende l’eucarestia in Duomo, ce ne sono molte altre in compagnia di una folla di fanciulle poco vestite.
Milano il prof di religione proietta un film anti aborto: il preside e la Curia lo sospendono
Al liceo Cardano un filmato shock girato negli anni Ottanta da un ginecologo e fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza
di TIZIANA DE GIORGIO e ZITA DAZZI
Il documentario su un aborto chirurgico mostrato a scuola, durante l’ora di religione, con un’ecografia in cui si vede nel dettaglio l’eliminazione del feto. Un filmato shock girato negli anni Ottanta da un ginecologo pro life e fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza. E convincerle a non farlo. È successo all’istituto superiore Cardano di Milano.
Circa due settimane fa per una classe di terza liceo scientifico dell’istituto in zona San Siro è un’ora di religione come tutte le altre. L’insegnante, G.N., cinquantenne e nell’istituto da otto, entra in aula armato di proiettore. A lezione con lui si è parlato più volte di aborto, con gli studenti divisi fra pro o contro. Ma questa volta è diverso. Bisogna «capire davvero», dice il docente ai ragazzi. Sul muro, nell’aula a luci spente, iniziano a scorrere le immagini dell'Urlo silenzioso, mezz’ora di immagini dirette e girate dall’americano Bernard Nathanson nel 1984. «Per la prima volta guarderemo un bambino mentre viene dilaniato, smembrato, disarticolato, stritolato e distrutto dai gelidi strumenti d’acciaio dell’aborzionista», rimarca il medico guardando la telecamera. Poi 30 minuti di immagini fortissime, con un feto in primo piano.
Gli studenti ammutoliscono, soprattutto le ragazze. Alcune di loro escono dall’aula sconvolte, incrociano un professore che esce da un’aula vicina, scoppiano in lacrime. «Così è troppo», si sfogano. La stessa cosa la diranno a casa i genitori. La prima a muoversi per capire cosa sia successo è la scuola, contattata dalle famiglie: dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante. «Mi sono mosso per garantire in tutti i modi gli studenti, in accordo con la Curia», spiega. E in effetti in arcivescovado il caso è noto, anche se ovviamente si sarebbe preferito che restasse coperto o che per lo meno a denunciarlo non fossero stati gli studenti.
Anche questa volta — come dopo il recente incidente sull’inchiesta segreta per conoscere le scuole dove ci sono iniziative sul tema gay — la Diocesi si prende la responsabilità per quel succede a scuola nell’ora di religione e adotta le contromisure, senza negare l’accaduto. Il prof che ha mostrato il video choc non potrà più insegnare la materia, per mancanza dei requisiti minimi. «A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano di Milano al preside dell’istituto — si legge nel comunicato della Diocesi — il 10 novembre il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N. per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico».
La nota è di don Giambattista Rota, il nuovo responsabile del Servizio, alla seconda “grana” da quando ha preso il posto di don Michele Di Tolve, il vecchio direttore dell’ufficio. Di Tolve era un fanatico della formazione dei suoi 7mila insegnanti, ma evidentemente qualche cosa deve non aver funzionato nel caso del professore. In rete si trova facilmente il suo sito Internet, una vetrina piena di link ad archivi di foto personali, dove accanto alle immagini di lui genuflesso che prende l’eucarestia in Duomo, ce ne sono molte altre in compagnia di una folla di fanciulle poco vestite.
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