Il femminicidio e la violenza sulle donne non sono una causalità,
ma il prodotto più barbaro di questa maschilista e marcia società!
Dai dati dell’Istituto EURES sul femminicidio in Italia,risulta che le donne uccise nel 2013 sono state 179 (una ogni due giorni), con un aumento del 14% rispetto al 2012, anno in cui ne sono state massacrate complessivamente 157. I dati dell’anno corrente non sono ancora aggiornati, ma sicuramente, non saranno meno impressionanti.
La maggioranza degli assassinii è avvenuto come sempre in famiglia,nel “sacro focolare domestico”, per mano di mariti, compagni, fidanzati, ex.
Strangolate,uccise a martellate, a coltellate o sparate, impalate e arse vive, impiccate,sfregiate con l’acido, segregate,violentate, molestate,massacrate di botte, terrorizzate,oppresse,represse,vendute, annullate, costrette alla prostituzione, alla droga, alla depressione e spesso anche alla pazzia. E come se non bastasse, anche super sfruttate, molestate mobbizzate, discriminate,sottopagate, rese incubatrici, badanti e schiave del focolare.
Questo è ciò che viene riservato alle donne in Italia ed in ogni altra parte del mondo, grazie a questa società capitalistica, misogina e reazionaria, che crea ed alimenta il clima sociale e ideologico in cui maturano femminicidi, violenza sessuale e di ogni genere, oltreché doppia oppressione, repressione, negazione dei diritti. Un sistema che proprio sulla condizione delle donne, mostra tutta la sua barbarie!
Moderno Medioevo/Doppia oppressione donne in lotta per la rivoluzione!
Nel nostro Paese, pure la nuova crociata della Chiesa contro il diritto d’aborto, nonché il ritorno del bonus bebè, di stampo mussoliniano,messo in atto dal governo Moderno Fascista di Renzi, non fanno altro che confermare l’humus da Moderno Medioevo che si respira sempre più, che considera le donne essenzialmente delle mere incubatrici, buone solo per sfornare figli (che non si possono campare), altri disoccupati e manovalanza a basso costo, per i profitti dei padroni.
Non si può far finta di niente,tutta la vita deve cambiare!
Contro il femminicidio, la violenza, l’oppressione familiare e sociale, la repressione, la schiavizzazione, il doppio sfruttamento, la negazione del lavoro, della casa, dei servizi della sanità,dell’istruzione,del diritto d’aborto(visto l’alto grado di obiezione di coscienza di medici e personale sanitario), il 25 novembre 2013, le lavoratrici, le precarie,le disoccupate,le giovani, dello SLAI Cobas per il sindacato di classe e del MFPR (Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario), hanno organizzato e dato vita allo SCIOPERO DELLE DONNE. Sciopero che ha visto la partecipazione di tantissime donne, dal sud al nord d’Italia, e che ha messo in rilievo come non ci si possa illudere su un possibile miglioramento/cambiamento delle loro condizioni di vita e di lavoro in questa sporca società, e come, invece, l’avanzare del MODERNO FASCISMO di quest’ultimo ventennio, e del conseguente MODERNO MEDIOEVO, ponga la necessità di una lotta a 360°, per trasformare radicalmente la società, i rapporti sociali,le relazioni familiari e uomo/donna. Per cambiare non solo la vita delle donne ma anche dell’intera umanità sempre più abbrutita e disumana, a causa di un’esistenza misera sotto ogni aspetto, che ha inaridito soprattutto menti e cuori dei maschi.
Le donne ci rimettono i diritti e la vita, con questa società facciamola finita!
Oggi,alla luce anche della devastante politica dittatoriale del governo Renzi, che colpisce con maggiore VIOLENZA le donne,che vuole rimandare a casa (quelle poche che lavorano), togliendo loro anche l’indipendenza economica, e con essa, anche la possibilità di separarsi da mariti e compagni violenti o assassini, la scintilla… -accesa con lo SCIOPERO DELLE DONNE del 25 novembre dello scorso anno- deve essere mantenuta viva da tutte le femmine, a cominciare dalle lavoratrici, dalle proletarie,che subiscono di tutto e di più, perché essa possa, via via, incendiare la prateria…! Mobilitarsi, scendere in piazza, è il minimo che ogni donna possa fare, per il rispetto di se stessa, delle proprie figlie e di tutte le donne che subiscono lo stato di cose presente. Impariamo anche dalle donne indiane, turche, che con grande forza lottano e sono in prima fila nella guerra popolare, per la libertà ed un modo migliore.
Martedì 25 novembre tutte a piazzetta Gen.le magliocco ore 16,00
Lavoratrici SLAI Cobas s.c. Policlinico-Palermo
Dai dati dell’Istituto EURES sul femminicidio in Italia,risulta che le donne uccise nel 2013 sono state 179 (una ogni due giorni), con un aumento del 14% rispetto al 2012, anno in cui ne sono state massacrate complessivamente 157. I dati dell’anno corrente non sono ancora aggiornati, ma sicuramente, non saranno meno impressionanti.
La maggioranza degli assassinii è avvenuto come sempre in famiglia,nel “sacro focolare domestico”, per mano di mariti, compagni, fidanzati, ex.
Strangolate,uccise a martellate, a coltellate o sparate, impalate e arse vive, impiccate,sfregiate con l’acido, segregate,violentate, molestate,massacrate di botte, terrorizzate,oppresse,represse,vendute, annullate, costrette alla prostituzione, alla droga, alla depressione e spesso anche alla pazzia. E come se non bastasse, anche super sfruttate, molestate mobbizzate, discriminate,sottopagate, rese incubatrici, badanti e schiave del focolare.
Questo è ciò che viene riservato alle donne in Italia ed in ogni altra parte del mondo, grazie a questa società capitalistica, misogina e reazionaria, che crea ed alimenta il clima sociale e ideologico in cui maturano femminicidi, violenza sessuale e di ogni genere, oltreché doppia oppressione, repressione, negazione dei diritti. Un sistema che proprio sulla condizione delle donne, mostra tutta la sua barbarie!
Moderno Medioevo/Doppia oppressione donne in lotta per la rivoluzione!
Nel nostro Paese, pure la nuova crociata della Chiesa contro il diritto d’aborto, nonché il ritorno del bonus bebè, di stampo mussoliniano,messo in atto dal governo Moderno Fascista di Renzi, non fanno altro che confermare l’humus da Moderno Medioevo che si respira sempre più, che considera le donne essenzialmente delle mere incubatrici, buone solo per sfornare figli (che non si possono campare), altri disoccupati e manovalanza a basso costo, per i profitti dei padroni.
Non si può far finta di niente,tutta la vita deve cambiare!
Contro il femminicidio, la violenza, l’oppressione familiare e sociale, la repressione, la schiavizzazione, il doppio sfruttamento, la negazione del lavoro, della casa, dei servizi della sanità,dell’istruzione,del diritto d’aborto(visto l’alto grado di obiezione di coscienza di medici e personale sanitario), il 25 novembre 2013, le lavoratrici, le precarie,le disoccupate,le giovani, dello SLAI Cobas per il sindacato di classe e del MFPR (Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario), hanno organizzato e dato vita allo SCIOPERO DELLE DONNE. Sciopero che ha visto la partecipazione di tantissime donne, dal sud al nord d’Italia, e che ha messo in rilievo come non ci si possa illudere su un possibile miglioramento/cambiamento delle loro condizioni di vita e di lavoro in questa sporca società, e come, invece, l’avanzare del MODERNO FASCISMO di quest’ultimo ventennio, e del conseguente MODERNO MEDIOEVO, ponga la necessità di una lotta a 360°, per trasformare radicalmente la società, i rapporti sociali,le relazioni familiari e uomo/donna. Per cambiare non solo la vita delle donne ma anche dell’intera umanità sempre più abbrutita e disumana, a causa di un’esistenza misera sotto ogni aspetto, che ha inaridito soprattutto menti e cuori dei maschi.
Le donne ci rimettono i diritti e la vita, con questa società facciamola finita!
Oggi,alla luce anche della devastante politica dittatoriale del governo Renzi, che colpisce con maggiore VIOLENZA le donne,che vuole rimandare a casa (quelle poche che lavorano), togliendo loro anche l’indipendenza economica, e con essa, anche la possibilità di separarsi da mariti e compagni violenti o assassini, la scintilla… -accesa con lo SCIOPERO DELLE DONNE del 25 novembre dello scorso anno- deve essere mantenuta viva da tutte le femmine, a cominciare dalle lavoratrici, dalle proletarie,che subiscono di tutto e di più, perché essa possa, via via, incendiare la prateria…! Mobilitarsi, scendere in piazza, è il minimo che ogni donna possa fare, per il rispetto di se stessa, delle proprie figlie e di tutte le donne che subiscono lo stato di cose presente. Impariamo anche dalle donne indiane, turche, che con grande forza lottano e sono in prima fila nella guerra popolare, per la libertà ed un modo migliore.
Martedì 25 novembre tutte a piazzetta Gen.le magliocco ore 16,00
Lavoratrici SLAI Cobas s.c. Policlinico-Palermo
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