17/06/18

Sfruttamento sessuale? Prima gli italiani!

Turismo per far sesso coi minori? Italiani primi al mondo e Salvini lo sà. Così dopo averli sfruttati "a casa loro", eccolo riproporre le case chiuse a "casa nostra".
In occasione della presentazione alla Camera del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis, ha affermato: "Io sono personalmente contrario, io sarei per la regolamentazione della prostituzione perché fino a prova contraria il sesso non fa male, la cannabis sì". Da secoli presente nelle farmacopee europee per le svariate proprietà terapeutiche, note sin dal 2737 a.c., la storia della cannabis come farmaco si chiuse bruscamente, in America e in Europa, da poco prima della seconda guerra mondiale fino agli anni 70. E adesso il duce Salvini vuol chiuderla di nuovo, riproponendo in alternativa le case chiuse e la leva obbligatoria per «liberare i giovani dalla cannabis». Ma quale governo del cambiamento, siamo ad un moderno medioevo! Sulla pelle dei migranti, delle donne, dei giovani il governo fascio-populista Salvini/Di Maio sta edificando in gran fretta un'enorme prigione, uno stato militare, dove usare le donne come fattrici, se italiane (per la difesa della razza), come puttane da chiudere nei bordelli, se immigrate.
Tutte sfruttate, questa volta, comodamente a "casa nostra"


Da vesuviolive.it:

Turismo per far sesso coi minori, italiani primi al mondo: le loro mete preferite


Foto dall’ archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus


Ogni anno, migliaia di italiani viaggiano per chilometri allo scopo di raggiungere mete nel Sud Est Asiatico, Africa e Sud America. Questa volta, però, parliamo di turismo sessuale sui minori e purtroppo il primato è italiano.

Secondo gli ultimi dati di Ecpat Italia Onlus (organizzazione contro lo sfruttamento sessuale dei bambini), gli italiani sono al primo posto come clienti sessuali di questi bambini, seguiti da turisti provenienti dalla Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Cina.

Motivo che spinge migliaia di persone a dirigersi in questi paesi e ad avere rapporti con minori, diversamente a quanto si pensi non è la pedofilia, ma una sorta di trasgressione. Si tratta, infatti, di persone spesso sposate o anche single, maschi o femmine (le donne sono in netta minoranza), ricche o con budget limitato, di livello sociale alto o anche basso. Il presidente della sezione italiana dell’organizzazione Marco Scarpati spiega a “The Telegraph”: “Queste persone non sono pedofili. I pedofili abituali sono il 5 per cento, la maggioranza invece dei turisti sessuali è composta da persone che vanno all’ estero per provare un’esperienza trasgressiva“. Pertanto i turisti sessuali vengono divisi in tre categorie: quelli occasionali ( spesso in visita per lavoro); quelli abitudinari (molti risiedono lì per alcuni periodi acquistando residenze); infine i pedofili ( rappresentano circa il 5% ).

Tra i paesi più a rischio c’è il Kenya che conta dalle 10.000 alle 15.000 bambine tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani, coinvolte nella prostituzione. Si tratta per lo più di minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni, e i turisti sessuali interessati risultano essere nel mondo circa un milione. Le mete preferite degli italiani sono il Kenya, Santo Domingo, Colombia e Brasile.

Oltre quello di voler provare una nuova esperienza, tra i motivi della prostituzione minorile rientra anche l’anonimato e l’impunità, e sopratutto la falsa convinzione che avere rapporti con un minore riduca il rischio di contrarre l’Aids (spesso i bambini africani nascono già con questa malattia perché la contraggono dal genitore affetto)

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