27/06/15

Alle lavoratrici in lotta di Auchan

Solidarietà alla lotta delle lavoratrici e lavoratori Auchan. NO ai licenziamenti! Dopo aver sfruttato, l'azienda non può buttare via i lavoratori!

L'azienda vuole tagliare il costo del lavoro per aumentare i suoi utili; inoltre, come Teleperformance, usa la mannaia dei licenziamenti per far passare anche peggioramento dei contratti, tagli ai salari e alle ore di lavoro, attacco ai diritti per tutti.
I suoi utili l'Auchan li ha fatti sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici, imponendo in tutti questi anni alla maggioranza contratti ultraprecari e pretendendo la massima flessibilità in termini di turni, orari di lavoro. In questo le donne, che sono la maggioranza dei lavoratori, sono state le più penalizzate e ricattate, anche con attacchi al diritto di maternità.
Ora vuole buttare in mezzo alla strada 50 lavoratori, questo non lo può fare!

Dire, come fa l'Auchan, che i licenziamenti sono dovuti anche alla pressione delle aziende concorrenti e quindi chiamare il governo ad intervenire contro queste aziende, in particolare supermercati gestiti dai cinesi, è falso e si vuole solo giustificare l'attacco ai posti di lavoro e si vuole usare i lavoratori nella lotta di concorrenza tra padroni, deviando la protesta e dividendo i lavoratori. Questa grande azienda non sta affatto in crisi.

In questo settore, in cui la maggioranza sono donne, non è in gioco solo il posto di lavoro e il reddito - che già è tantissimo - per le donne togliere il lavoro significa togliere una condizione importante per la propria indipendenza economica, perchè per le donne il lavoro è anche emancipazione. Senza lavoro e reddito vuol dire tornare a casa, veder peggiorare una condizione generale di discriminazione, di oppressione.
A questo doppio attacco, le lavoratrici non hanno altra strada che rispondere con una doppia ribellione e lotta, dall'Auchan, a Teleperformance, alle lavoratrici sempre precarie e con contratti vergognosi delle pulizie, appalti pubblici, alle disoccupate, ecc.
Noi, con altre lavoratrici di altre città, stiamo organizzando per l'autunno un secondo “SCIOPERO DELLE DONNE”.

Noi pensiamo che nella situazione grave di Taranto sul problema del lavoro e mancanza di lavoro, occorra unire le lotte in un fronte comune, per costruire uno sciopero generale cittadino, che sia una rivolta in città, per cominciare ad invertire la rotta!

Le lavoratrici, disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
e del Movimento femminista proletario rivoluzionario

Taranto v. Rintone, 22 slaicobasta@gmail.commfpr.naz@gmail.com - 3475301704
TA. 29.6.15

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