Dal carcere femminile
di Pozzuoli (Napoli)
Sono una detenuta di Pozzuoli e vi scrivo anche da parte di
tutte le detenute di questo carcere, anche se nessuno di noi può firmare, se no
subito ci puniscono e non ci pensano su una volta a metterci in isolamento, che
è una stanza che puoi fare solo i bisogni personali e non stare a contatto con
nessuno.
Per prima cosa vogliamo che voi sappiate che tutte le
lettere che vi mandiamo gli assistenti non ve le fanno arrivare per
paura che noi vi scriviamo come siamo trattate qua dentro, e anche quando
venite qua fuori non ci consentono di parlare né con voi né con i nostri
familiari, nemmeno per salutarli, se no subito fanno abuso di potere
incominciando a metterci i rapporti. Si perché in questo “inferno” che noi
viviamo, andiamo avanti solo con le minacce dei rapporti, anche per una
sigaretta, che è l'ultima cosa che ci è rimasta qua dentro, in questo inferno
che è così facile ad entrare, ma così difficile ad uscire. Vogliamo informarvi
che viviamo in una stanza in cui siamo degradate e costrette a vivere piene di
umidità. La mattina dobbiamo alzare i materassi perché sono bagnati di umidità
e quando viene qualcuno da fuori gli fanno vedere solo la terza sezione che è
un po' meglio, mica li portano alla prima e alla seconda, dove è molto peggio della terza. In ogni stanza viviamo in 10
persone e devi fare la fila per andare in bagno e svegliarti presto per farti
una doccia prima che l'acqua calda va via; lo shampo lo possiamo fare solo una
volta a settimana, quindi adesso è quasi estate e ci possiamo anche arrangiare,
ma pensate quando viene l'inverno quello che dobbiamo subire. Tanto che
l'inverno, tante volte, talmente che fa freddo che ci alziamo solo per
mangiare.
Andiamo avanti. Il vitto è un vero schifo ed è anche insufficiente.
Tante volte pensiamo che è meglio mangiare alla Caritas che qua dentro. Chi ha
soldi per comprarsi qualcosa da mangiare e cucinarlo stesso noi detenuti
mangiamo, ma chi non fa colloqui o non ha soldi può solo fare la fame. I prezzi
qui da noi anche sono un abuso di potere. Paghiamo tutto, non di più, ma
addirittura il doppio. Anche le cose di prima necessità, come la carta
igienica. Si, perché qui nemmeno quella ci danno: se hai i soldi ne puoi fare
uso, altrimenti non so cosa dovremmo fare. E qui ce ne sono tante a cui mancano
i soldi, anche per questo. E a noi con i prezzi che paghiamo qua dentro, i
nostri familiari per mantenerci, anche loro, cosa devono fare? Forse fra poco
penso che dovranno pure loro fare reati come noi per metterci i soldi sul
libretto. Che spesso e volentieri ci vediamo segnati sul libretto anche soldi
che noi non abbiamo speso, ed è inutile anche chiedere spiegazioni, se no
subito ci minacciano con il solito rapporto che hanno sempre a portata di mano.
Certo c'è qualche assistente che è più umano verso di noi, ma per il resto ci
trattano proprio da detenute come fossimo dei mostri viventi.
Parliamo anche un po' del servizio sanitario. Qua per prima
cosa anche se qualcuno di notte sta male l'assistente fa finta di non sentire,
perché l'infermeria la notte non vuole essere disturbata. Quindi devi aspettare
la mattina che passa il carrello, quel carrello sempre pieno di psicofarmaci
che vogliono darci sempre. Questo sempre per farci addormentare e quindi per
non essere disturbati. Figuratevi che a
Pasqua dormivamo tutto il carcere ed abbiamo avuto il dubbio che abbiano messo qualcosa nel cibo, perché è impossibile che dormivamo tutte le detenute.
Pasqua dormivamo tutto il carcere ed abbiamo avuto il dubbio che abbiano messo qualcosa nel cibo, perché è impossibile che dormivamo tutte le detenute.
Noi detenute della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli vorremmo
che voi ci aiutiate, ma sappiamo anche che anche se venite da noi siamo
state avvisate che dobbiamo dire che qua va sempre bene e che ci trattano bene:
sono tutte bugie che siamo costrette a dire. Vorremmo che questa lettera
venisse pubblicata su qualche giornale affinché tutti vengano a conoscenza che
qui non è un carcere, ma è solo l'inferno, un inferno che siamo costrette a
vivere. Che si passassero un po' la mano sulla coscienza (se ce l'hanno
ancora). Noi già soffriamo per la lontananza dei nostri familiari e soprattutto
per i nostri figli che abbiamo lasciato fuori. In nome di tutte le detenute di
Pozzuoli vi chiediamo solo di fare qualcosa affinché possiamo soffrire solo per
la lontananza dei nostri cari e non anche sopportare tutti i soprusi che subiamo qua dentro, cioè l'inferno.
Grazie Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli (Inferno di
Pozzuoli, tanto è uguale) Ah dimenticavamo anche un'altra cosa. Lo sapete che
quando lavoriamo il carcere si prende 50 euro ogni mese per il letto? Si lavora
molto e prendiamo quasi l'elemosina e quindi questo è un altro abuso, di
sfruttamento vero e proprio. Ma lo Stato questo lo sa? O conviene anche a loro?
Grazie sempre per quello che fate per noi. (metà giugno 2015)
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